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PD. Se Borrello sa lo comunichi agli organi provinciali

Nota del PD sul corsivo di Paolo Borrello che denuncia la presenza di gente di destra iscritta al PD per motivi congressuali e addirittura di un ex simpatizzante di Forza Nuova

di Partito Democratico di Orvieto

Paolo Borrello è liberissimo di fare tutta la propaganda che vuole per Marino o per chiunque altro ritenga meritevole del suo appoggio. Ma questa libertà di espressione non può significare libertà di dileggiare gli altri candidati alla segreteria e chi li sostiene.  Borrello prima denunzia l'iscrizione al PD di persone di destra, poi argomenta che siccome il loro reclutamento certamente mai sarebbe potuto passare attraverso i simpatizzanti di Marino, allora l'arruolamento sarebbe da attribuire per intero ai rappresentanti della mozione Bersani o Franceschini. Ma dove trova egli tanta sicumera per pronunciare giudizi così perentori?  E in forza di quali argomenti espone al pubblico ludibrio le tantissime persone che sostengono posizioni congressuali diverse dalle sue?

Sorvoliamo sull'inesplicabile logica del ragionamento di Paolo Borrello. Se egli trova discutibili e non adeguati i meccanismi di adesione al PD, perché non si ingegna a proporne di altri, magari più conformi alle sue aspettative? Tuttavia, in attesa di nuove regole (il congresso lo facciamo anche per questo), le patenti di ingresso al Partito Democratico non le può rilasciare né Borrello né il coordinatore comunale né chiunque altro.  Le regole di adesione restano quelle che sono; così come le regole che consentono a chiunque si dichiari elettore del PD (sia esso più o meno pubblicamente di sinistra o di destra o di centro) di partecipare alle primarie e di indicare il segretario nazionale.

Tuttavia, nel prosieguo del suo intervento, egli fa un affermazione che merita d'essere attentamente approfondita e cioè che tra gli iscritti del circolo del PD del Centro Storico ci sarebbe un ex rappresentante di Forza Nuova. Poiché il Partito Democratico è una forza antifascista, se l'affermazione di Borrello è vera allora il fatto sarebbe piuttosto grave, tanto da rendere sospetta anche un'eventuale e miracolosa folgorazione sulla via di Damasco. 
Questa specifica circostanza  e le presunte adesioni "da destra", ancor prima d'essere motivo di cimento scrittorio,  andrebbero però segnalate allo strumento di garanzia provinciale, precisando nomi e cognomi e ulteriori dettagli, poiché dall'accertamento di tali situazioni dipende la qualità della democrazia interna del PD.

Invitiamo pertanto Paolo Borrello, il quale ha certamente a cuore l'idea di un partito trasparente, ad agire di conseguenza rispetto a quanto dichiarato, inviando all'organismo provinciale di garanzia una nota attraverso cui consentire a tutto il Partito Democratico di Orvieto di conoscere la verità sui fatti da lui riferiti.

 

Pubblicato il: 18/09/2009

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