Il Partito Democratico di Orvieto aderisce alla manifestazione di Roma per la libertà di informazione
Il 19 settembre a Roma. Adesione anche dei giovani democratici
di Carlo Emanuele Trappolino
L'adesione del Partito Democratico di Orvieto alla manifestazione del 19 settembre a Roma per la libertà di informazione non risponde solo ad una ritualità pur necessaria o perché oggi torna prepotente l'urgenza di dare addosso a Berlusconi. La questione vera è che ci troviamo dinanzi ad una progressiva erosione del "diritto di sapere" senza il quale non c'è democrazia ma l'impero delle favole. Il diritto di sapere non è certamente riassunto nelle fatidiche dieci domande di "Repubblica" ma riguarda altresì la verità sui profughi provenienti dall'Africa, sul traffico e sull'affondamento di materiali radioattivi, sulla crisi economica e sui conti pubblici, sulla ricostruzione post-terremoto in Abruzzo, sugli affari della mafia e sulle altre mille e mille talora limacciose vicende che rattrappiscono la democrazia e impoveriscono, non solo metaforicamente, il Paese. E se la verità è controversa - poiché scaturita da una prospettiva "di parte" (ma tutte le prospettive sono perentoriamente "di parte") - la soluzione non è quella di resuscitare l'Agenzia Stefani o di mettere a tacere tutto imponendo il dettato (o il silenzio) del potere. La soluzione è invece quella di coltivare, con tenace ostinazione, il pluralismo. Anche quando dovesse risultare irritante per la nostra stessa parte; o per la maggioranza, giacché l'accertamento della verità (o, più mestamente, dei fatti) in una democrazia non può essere questione da dirimere con la prepotenza dei numeri.
La manifestazione di sabato serve per riaffermare l'essenzialità del diritto all'informazione libera quindi per difendere la possibilità di determinare consapevolmente e in libertà i nostri orientamenti politici, etici e civili. Non credo che si potrà mai essere "esagerati" nel difendere tale diritto.
Orvieto.
Invitiamo i cittadini che non potranno recarsi a Roma a manifestare ugualmente, sostenendo e partecipando al nostro piccolo presidio per la libertà di informazione. Un
gesto per ridare movimento alla comune coscienza democratica, che oggi rischia di essere zittita dalla prepotenza di un potere sempre più insofferente nei riguardi di chi si
ostina a frequentare fatti e verità ad esso non gradite.
Pubblicato il: 17/09/2009