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La Corte dei conti vuole vederci chiaro sulla spesa del capitale di Risorse per Orvieto

Barbabella: "Il nostro operato è stato sempre lineare e corretto, gli atti lo stanno a dimostrare. Se ci sono state inadempienze o atteggiamenti passivi sono stati di altri. Comunque restiamo a disposizione per qualsiasi chiarimento sul nostro operato"

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La Corte dei conti vuole vederci chiaro su come è stato speso il capitale di Risorse per Orvieto. È così che sta giungendo a conclusione un'indagine degli uomini del comando provinciale della Guardia di Finanza sul milione di euro di capitale sociale di Rpo che, nel giro di due anni, dal 2004 al 2006, si sarebbe smaterializzato senza alcun risultato. Tanto tuonò che piovve, direbbe qualcuno. Visto che, da anni, la corte dei Conti, nel relazionare al Comune sui bilanci, non si dimentica mai di censurare la drammatica situazione delle partecipate, alla quale potrebbe aver deciso dimettere mano. Ma sull'argomento Piave non è escluso anche che ci fosse un esposto, oltre a più generiche notiziae criminis. Ora però quello che interessa sono le conclusioni a cui starebbe giungendo l'indagine, visto che se la corte dei Conti ravviserà un danno erariale, chiederà anche un risarcimento . A tremare potrebbero esserci i vecchi amministratori, ma anche i consiglieri che hanno approvato la costituzione della società. Gli ambienti politici della Rupe sono in subbuglio. Anche perché le responsabilità dellle difficoltà economiche di Rpo sono da sempre un argomento controverso. Da un lato, infatti, è noto come sullo smantellamento della società si sia consumato lo scontro interno agli ex Ds. Dall'altro la società ha da sempre lamentato l'immobilismo per non dire l'ostracismo del Comune e le condizioni capestro in cui era costretta a lavorare (o meglio a non lavorare). Per non parlare di quelli che all'epoca vennero definiti "oneri impropri", come il versamento di 200mila euro di Ici e gli obblighi di manutenzione ordinaria e straordinaria a cui la società che non vantava entrate proprie era, pure, sottoposta. Insomma, l'indagine della Corte dei Conti sembra destinata ad avere un effetto dirompente, rivangando vecchi rancori e riaprendo ferite ancora sanguinanti. Intanto l'ex presidente Rpo, Franco Raimondo Barbabella, sidice all'oscuro dell'indagine e sottolinea: "Il nostro operato è stato sempre lineare e corretto, gli atti lo stanno a dimostrare. Se ci sono state inadempienze o atteggiamenti passivi sono stati di altri. Comunque restiamo a disposizione per qualsiasi chiarimento sul nostro operato". Il tutto mentre sulla riqualificazione della ex caserma Piave, non è stato fatto ancora nessun passo in avanti. La commissione appena insediata sta per accingersi a valutare il contenuto delle offerte presentate, ma il neo sindaco Toni Concina ha ribadito più volte di essere pronto a scommettere che sulla Piave bisognerà ricominciare tutto daccapo.

Pubblicato il: 09/09/2009

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