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A MONTELEONE PARCO PUBBLICO A RISCHIO CEMENTIFICAZIONE

Intervento del WWF a difesa del parco, dove dovrebbe essere costruita una struttura polifunzionale

Il parco negli anni Novanta













di Filippo Belisario - referente della sezione WWF di Orvieto

 

Da oltre un anno il consiglio comunale di Monteleone d'Orvieto, su stimolo della Pro Loco, ha approvato la costruzione di una grande struttura polifunzionale, destinata a ospitare le feste estive per circa una decina di giorni l'anno, nell'unico, storico, parco pubblico cittadino sito in Via Roma (antico Campo della Fiera).

Contro questa discutibile decisione si è mobilitato un vasto gruppo di cittadini che, forte del sostegno di oltre 150 firme, ha incaricato un avvocato di Orvieto di interpellare la Soprintendenza per i beni storico ambientali dell'Umbria. Fra le motivazioni addotte nell'interpellanza: l'infelice localizzazione, che ha richiesto una variante urbanistica per cambiare la destinazione della zona (da parco urbano a area per attrezzature), l'elevato impatto paesaggistico-ambientale dell'opera (per realizzare la quale verrebbero tagliati diversi tigli e cipressi di almeno 60 - 70 anni di età), la palese violazione degli articoli 20 e 21 del D. Lgs. 42/2004 (il cd. "codice Urbani" sui beni culturali, relativamente alla parte dedicata alla tutela di ville, parchi e giardini di interesse storico e artistico).

Nell'agosto 2008 la Soprintendenza ha espresso parere negativo alla realizzazione della struttura.

Dopo circa un anno l'Amministrazione di Monteleone contrattacca sostenendo che il problema dell'interesse storico artistico è facilmente aggirabile: basta dimostrare che il parco esiste da meno di 50 anni! In questo caso verrebbero a cadere i presupposti di "storicità" e, con essi, il parere negativo della Soprintendenza.

Al di là dei giustificati timori di tanti cittadini, i quali si stanno costituendo in comitato e chiedono l'appoggio della rete delle associazioni di tutela ambientale del territorio Orvietano, tutta la vicenda induce ad esprimere alcune domande e riflessioni.

Quale idea di sviluppo può avere un'amministrazione che baratta un beneficio permanente (un parco verde e spazioso a disposizione, soprattutto, di bambini e anziani) con un vantaggio effimero la cui fruizione si riduce a pochi giorni l'anno? Chi assicura i cittadini che, a feste finite, non possa risultare conveniente per le casse comunali affittare l'edificio a qualche privato?  Ammesso poi, solo per un attimo, che la realizzazione della struttura sia comunque un'opera inderogabile per il bene della collettività, tra le tante opzioni possibili come si può anche lontanamente pensare di collocarla nel parco pubblico, luogo della memoria dal grande valore sentimentale per i Monteleonesi, meta ambita anche dagli abitanti dei paesi vicini? Se proprio qualche euro di denaro pubblico deve essere speso, non sarebbe meglio impiegarlo per riqualificarlo, il parco, magari facendo rinascere il prato?  

Infine, ma non ultimo in ordine di importanza, preme sottolineare la totale falsità del fatto che il parco abbia meno di 50 anni. E' sufficiente guardare le foto di attuali sessantenni che vi giocano da piccoli o ascoltare le testimonianze di molti ultraottantenni in paese.

Nei primi anni dell'800 Stendhal affermava: "Gli italiani odiano gli alberi"

Non sembra che siamo molto cambiati da allora.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pubblicato il: 04/09/2009

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