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LA BILLY COBHAM BAND FA IL TUTTO ESAURITO STREPITOSO SUCCESSO PER VITERBO JAZZUP FESTIVAL


Superba conclusione per il Jazzup festival

Superba conclusione per il Jazzup festival che, sabato sera, all'interno della suggestiva cornice di Santa Maria delle Fortezze, ha ospitato il ritmo travolgente di un big delle percussioni: Billy Cobham. 

Un pubblico di oltre mille presenze che ha letteralmente intasato i botteghini ma che ha compostamente assistito all'evento jazzistico più atteso nella Tuscia con un immancabile "standing ovation" dopo più di un'ora di jazz sfrenato. Il batterista panamense ha spaziato nel suo vasto repertorio riproponendo brani scelti dai suoi album di successo ( pubblico in delirio all'esecuzione di Stratus, brano tratto da quello che universalmente viene riconosciuto il suo miglior lavoro " Spectrum", disco jazz-rock del 1973 tra i più venduti di tutti i tempi), reinterpretati con la libertà creativa ed esecutiva che lo ha sempre contraddistinto portandolo a compiere viaggi sonori tra i diversi generi musicali: dal jazz, al rock, alla fusion, alla world music.

Difficile inquadrare lo stile di Cobham, in cui convivono più culture musicali. A tratti il suono sembra virare verso ritmi caraibici, altre, invece, la brusca inserzione di un violino porta verso territori onirici, degni di atmosfere che non sembra azzardato definire new age. Lui sta lì, divertito dietro la sua gigantesca batteria sembra quasi dirigere il suono con le bacchette, che da due possono diventare all'improvviso quattro, quando, a mo' di gioco le incrocia e con grande maestria fa emergere un ritmo puro, assolutamente privo di sbavature.

Il pubblico silenzioso e concentrato per tutto il tempo si è lasciato andare solo agli applausi e ad una finale partecipazione con battito di mani incoraggiata dal bassista, quasi timoroso di poter in qualche modo interferire con un gigante di tal portata. Infine, un omaggio ai fans: 10 minuti circa di assolo.

Tutta la band ha dato il meglio di sé tenendo il pubblico incollato alle sedie anche se immancabili, sono stati ripetuti standing ovation durante tutto il concerto. La band stellare era formata da Jean-Marie Ecay - chitarra 
Fifi Chayeb - basso Christophe Cravero - tastiere-violino
 Junior Gill - steel pan. Una composizione davvero "straziante", nell'accezione più positiva del termine, tale è stato il trasporto e il coinvolgimento che ha saputo ricreare nella mente e nel cuore di chi, attonito, li stava a guardare.

Non sono mancati intermezzi in cui il batterista si è rivolto direttamente al pubblico prendendo il microfono con un "savoir faire" e, allo stesso tempo, con una semplicità che quasi faceva dimenticare che lì, sul palco, c'era il più grande batterista jazz di tutti i tempi, colui che, già nella fine degli anni sessanta, ha anticipato la rivoluzione del genere, sconvolgendo il modo di concepire le parti destinate alla batteria, aggiungendo una forza creativa all'ambito ritmico ed assegnando ad esso una centralità senza precedenti.

"Stasera sono fuori casa, lontano dal posto in cui vivo ma ho trovato un luogo in cui sento di essere veramente a casa, in Italia, e in particolar modo a Viterbo, città in cui verrò presto. E' una promessa. Qui ho sentito davvero molta ospitalità ed è entusiasmante tenere un concerto in questo bellissimo posto". Così Billy Cobham si è rivolto al suo pubblico che attendeva fremente quella promessa che, lui stesso, ha rimarcato: Ritornare a Viterbo.

La stessa che JazzUp e i suoi organizzatori Giancarlo Necciari e Marcello Balena hanno voluto ribadire a fine del concerto salendo sul palco e accogliendo lo scroscio di applausi che, dalle tribune, scendevano fitti fino alla platea.

Una vera e propria ovazione ha spento le luci sulla band che, ovviamente, dopo aver regalato un ultimo bis, ha salutato il pubblico forti della promessa di ritornare per l'edizione 2010 del Viterbo JazzUp Festival.

Ieri, con grande partecipazione, è stato poi accolto anche l'ultimo appuntamento con il Festival, con la proiezione del film "Aspettando il sole" del regista Ago Panini, vincitore dell'Arco d'Oro 2009 (Premio Banca Cattolica, 7.000 euro).

Pubblicato il: 31/08/2009

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