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Orvieto. 'Si spengono le luci, tacciono le voci...

Sui regolamenti per la gestione del "rumore" e degli spazi aperti si gioca lo sviluppo turistico ed il ruolo aggregativo del centro storico. Sciarra pronto a trovare una soluzione complessiva e strategica

foto di copertina

ORVIETO - Chi venerdì sera si è trovato a passare per largo Barzini intorno alle 23 ha assistito a quello che è un classico ormai: l'ennesimo concerto "spento" dalla polizia municipale allo scoccare dell'ora x, proprio quando l'atmosfera si stava scaldando e la gente iniziava ad assieparsi per bere un drink e gustarsi la musica. Ma così è. Il regolamento comunale parla chiaro: stop alla musica alle 23 durante la settimana, a mezzanotte nel week end. Ma lo scontento tra baristi e "gente della notte" cresce sempre più. "È incredibile per una città turistica come Orvieto ridursi al silenzio alle 23 - osserva Luca Puzzuoli, titolare de Il Gusto, in largo Barzini -. La gente esce dai ristoranti alle 22 e arriva nei locali quando la musica dovrebbe iniziare e invece trova lo spettacolo agli sgoccioli". "Per chi gestisce i locali la cosa è doppiamente frustrante, perché per animare le serate tiriamo fuori i soldi per pagare i musicisti" aggiunge Puzzuoli che invoca con urgenza un novo regolamento e che soprattutto esso sia "uguale per tutti". Oramai la stagione estiva dei tavoli all'aperto volge al termine, anche se a giudicare dall'effervescenza che si registra tra i bar del centro, il problema potrebbe porsi anche in autunno. Quindi rinviare la questione potrebbe avere poco senso. L'assessore al Commercio e Turismo, Marco Sciarra, dal canto suo ha tutta l'intenzione di non sottovalutare la cosa. "Si tratta di pazientare ancora un mesetto - ha detto Sciarra riferendosi alla fine della stagione estiva- ma non possiamo far finta che il problema non sia complessivo. Dunque è solo con un approccio di ampio respiro che potrà essere risolto. A cominciare dal mettere insieme tutti i regolamenti: dall'arredo urbano a quello sulla somministrazione di bevande fino a quello sul rumore. Regolamenti che sono stati redatti in tempi diversi e che proprio per questo hanno sortito il caos, con l'unico effetto di entrare in contraddizione tra loro e spesso anche con le leggi nazionali". Pertanto, a questo punto, si tratterà di armonizzare i regolamenti cercando soluzioni adeguate. Il problema resta la tempistica. Di tavoli all'aperto e rumore insomma sembra che si sentirà parlare ancora per un bel po'. 

La foto in home è di Ancleto Santori

 

Pubblicato il: 30/08/2009

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