Verso l'ennesima resa dei conti: nel Pd non si placano le polemiche

ORVIETO - Verso l'ennesima resa dei conti: nel Pd non si placano le polemiche. Al contrario il congresso autunnale in vista legittima e accentua le spaccature interne. Il capogruppo Giuseppe Germani e il segretario, Carlo Emanuele Trappolino da un lato, la candidata sindaco sconfitta Loriana Stella che rialza il capo dopo la batosta e, adesso, gli ex Margherita che gridano all'"emergenza democratica". La prossima settimana i primi incontri ufficiali del partito con la convocazione del gruppo e della segreteria, dopo la bollente fase ferragostana. Intanto, però continuano i botta e risposta a distanza, in un crescendo di toni caustici. Con Germani che dalla Sardegna risponde indignato a Roberto Meffi e Leonardo Mariani, accusandoli di disertare gli incontri e Carlo Emanuele Trappolino, appena ritornato anche lui dal mare della Sardegna, che ipotizza, ironico, "un colpo di calore" per due consiglieri.

Alla fine però anche l'onorevole tira fuori la stessa accusa di Germani: Meffi e Mariani dimostrerebbero ultimamente una "eccentrica intermittenza" nell'impegno amministrativo e politico. Ebbene, dopo il voto disgiunto, dopo le chiacchiere su presunti "salti della quaglia" funzionali ad aggiustare l'anatra zoppa di Toni Concina, è inevitabile che questo dia adito ad ulteriori supposizioni, supposizioni che Meffi e Mariani, però, stoppano sul nascere.

"Se qualcuno pensa che mi sto preparando a fare le valigie resterà deluso. Il nostro percorso è dentro il Pd" replica Roberto Meffi. "Non è in discussione la mia appartenenza al partito - gli fa eco Leonardo Mariani - Sono dentro il Pd, ma non entro un partito in cui le decisioni passano sopra la mia testa". Mariani cita la mozione sul programma di governo e il voto favorevole alle linee del sindaco, rispetto alle quali entrambi, sia Meffi e che Mariani, avrebbero voluto astenersi: "Abbiamo alzato la mano per correttezza istituzionale, ma cosa pensavamo, a noi, non l'ha chiesto nessuno", dicono, separatamente, ma sostanzialmente all'unisono i consiglieri ex Dl.

Germani? "Se pensa di gestire il gruppo come un bar (o "a tarallucci e vino" come dice Mariani), io non ci sto - tuona Meffi -. Due delle sei riunioni di gruppo che cita Germani - spiega il consigliere - sono stati uno un aperitivo e uno una cena dove, peraltro, erano presenti anche altre persone. Non si permetta, dunque, di dire cose inesatte. Condurre un gruppo è cosa complessa. Gli suggerisco di chiedere consigli a Massimo Gambetta che per cinque anni lo ha fatto in maniera impeccabile". Se con Germani i toni sono velenosi, Meffi non lo è altrettanto con il segretario Carlo Emanuele Trappolino, le cui dichiarazioni vengono, al momento, liquidate con la stessa ironia utilizzata dall'onorevole: "Il colpo di sole ho il fisico per reggerlo - dice -. Non tutti ce l'hanno".

In ogni caso lo strappo c'è ed è pesante. Al punto che Meffi e Mariani arrivano quasi ad ostentare un certo vittimismo. Abbandonati dal partito? "Perché - dice Meffi - di fronte ad interventi di singoli, per qualcuno si assiste a levate di scudi e per qualcun altro no?". Mariani ricorda le polemiche sul voto disgiunto. "Il mio nome è circolato indebitamente. Non ho mai invitato al voto disgiunto - afferma il consigliere di Ciconia -. Ma nessuno ha speso una parola in mia difesa. Poi se Meffi e Mariani dicono qualcosa Germani è pronto a rispondere dalla Sardegna in tempi record, mentre aspetta quattro giorni per rispondere alle polemiche pesanti tirate fuori da Stefano Olimpieri. C'è qualcosa che non va".

Le questioni più brucianti verranno affrontate questa settimana. Germani nel replicare a Meffi e Mariani aveva fatto sapere anche di aver chiesto una convocazione urgente della segreteria. Convocato anche il gruppo consiliare.  "Ovviamente - aveva aggiunto caustico nei confronti dei consiglieri di area mociana - auspico che almeno in quella riunione si sia presenti".