La nota integrale diffusa dall'avvocato Manlio Morcella
In ordine alle notizie ad oggi pubblicate sulla stampa in modo inesatto,si tiene a precisare:
- che il Notaio Alessandro Pongelli non è a debito di un solo euro nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria, rispetto agli atti pubblici da lui ricevuti ed oggetto della contestazione cautelare a suo carico pendente;
- che nessun danno è stato arrecato alla clientela, né in via diretta, né in via mediata;
- che, difatti, tutte le imposte correlate ai nove atti pubblici presi in esame dall'addebito cautelare, sono state dal Notaio corrisposte;
- che è difforme dal vero l'assunto per cui gli adempimenti tributari siano ancora da eseguire;
- che è viceversa conforme al vero come il professionista abbia sempre provveduto ai versamenti dovuti entro i termini massimi previsti dalla legge (giorni 15 dalla notifica dell'avviso di liquidazione da parte dell'Agenzia delle Entrate);
- che anche alla luce di questa precisazione, appare obiettivamente insussumibile l'ipotizzato reato di peculato, come comunque inadeguata per eccesso la disposta misura coercitiva degli arresti domiciliari e vieppiù inadeguata, la richiesta di misura custodiale in carcere, avanzata dal PM ed opportunamente negata dal GIP;
- che a ben vedere, non sussiste gravità indiziaria, a vocazione penalistica, né esigenze cautelari: di talchè si confida in un pronto e radicale ridimensionamento dell'accaduto che potrà, nella peggiore delle eventualità, rivestire esclusiva valenza di carattere deontologico e che dovrà importare la revoca della misura adottata.
Devesi ripetere privo di lesività nei riguardi di ogni cliente dello studio.Pubblicato il: 31/07/2009