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La Fondazione CRO accusata da Stanislao Fella

Il consigliere di AN diffonde un comunicato dallo stile equivoco e denuncia possibili abusi che potrebbero essere commessi a Palazzo Coelli, ex Fumi, di proprietà della Fondazione

Cronaca

Riportiamo, con qualche nota del redattore( n.d.r.) per puntualizzare i passaggi, il comunicato stampa diffuso dal consigliere comunale di An Stanislao Fella.

La costruzione della comunicazione denuncia lo stile del "trasmittente" del messaggio, che è più consono ad una lettera anonima che ad un comunicato stampa redatto da un personaggio pubblico.

Il committente "innominabile"a cui si fa riferimento è la Fondazione Cassa di Risparmio e l'architetto è Gianfranco Magnabene. L'indagine è stata facilissima. È stato sufficiente leggere il cartello affisso a Palazzo Coelli.

Segue il comunicato nella sua "interezza".

"Il presente comunicato per esprimere la più viva preoccupazione circa i lavori di ristrutturazione e recupero di palazzo Coelli a San Francesco.(non viene nominata la proprietà n.d.r.)

Infatti il progetto, così come approvato dal Consiglio comunale, prevedrebbe anche la realizzazione, in deroga al piano regolatore generale, di una ampia sala conferenze. Tale sala dovrebbe essere realizzata sull'attuale giardino attiguo al palazzo, che verrebbe interamente sbancato. Sul solaio di copertura dovrebbe, inoltre, essere realizzata una sorta di cavea con ampi gradoni digradanti a mo' di spalti. Tale realizzazione, tuttavia, appare inconciliabile col preciso dettato normativo e regolamentare del Piano regolatore generale, che non consente assolutamente nuovi volumi di tale portata nel centro storico.(Si presume quindi la volontà di compire un abuso edilizio? n.d.r.).

Inoltre, le recenti modifiche regolamentari introdotte appositamente per tutelate con maggiore efficacia gli orti e giardini orvietani, costituenti una autentica peculiarità urbanistica della città, rafforzano l'idea che tale realizzazione possa irreparabilmente compromettere una zona di altissimo pregio urbanistico ed architettonico nel cuore di Orvieto.(Valutazione dell' opera, che comprometterebbe "irreparabilmente" la zona n.d.r.)

Tali perplessità oltretutto appaiono ampliamente legittimate dalla prevista copertura a gradinata pensile dell'opera e dalla sostanziale inutilità di una ulteriore sala congressi in una città anche troppo dotata di aule congressuali.(Valutazione sulla inutilità di una scelta operata da un privato su una sua proprietà n.d.r.)

Il presente comunicato non vuole essere una critica al progettista che sta curando il recupero di Palazzo Coelli, professionista di chiara ed indiscussa fama e competenza( è lo stesso che ha avallato il presunto abuso edilizio e progettato l'irreparabile compromissione della zona n.d.r.), ma un preciso auspicio formulato nei confronti della committenza (non nominata n.d.r.)affinché una tale pregevole opera di recupero( vocata all'abusivismo e tale da provocare danni irrimediabili n.d.r.) non rischi, in ipotesi, lo snaturamento, attraverso la realizzazione di volumi aggiuntivi, non necessari, e potenzialmente di forte impatto visivo e che comunque possono inquinare la leggibilità del recupero.(L'architetto di chiara fama e la committenza potrebbero compromettere la leggibilità del recupero n.d.r.).

Le preoccupazioni inoltre appaiono rafforzate dai recenti lavori in corso riguardanti la realizzazione del Belvedere di Orvieto ad opera della stessa committenza (innominata n.d.r.) che appaiono, almeno in questa fase, fortemente ed inequivocabilmente lesivi di una unità paesaggistica di assoluto valore e pregio.

Il presente comunicato pertanto onde evitare che grandi opere presentate come riqualificanti per l'intera città e per tal motivo realizzate grazie a modifiche o deroghe al vigente Piano regolatore generale possano tradursi, nella pratica, in occasioni mancate o peggio elementi di impatto potenzialmente lesivi sotto nell'aspetto architettonico, urbanistico, paesaggistico.

Firmato

Stanislao Fella".

Pubblicato il: 11/09/2003

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