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LETTERA ETTERA APERTA AL SINDACO DI ORVIETO ANTONIO CONCINA

Del Collettivo il Manifesto di Orvieto

Da un affollato parcheggio comunale esce un'auto che se va nervosa a zig zag.

Ne arriva una da sinistra, ma l'autista è imbranato e gli si spegne il motore..

Un'altra auto di grande cilindrata che proviene dalla parte opposta occupa in velocità quel posto lasciato libero.

L'autista imbranato e sconsolato capisce che l'occupazione è stata  corretta e scende dell'auto con il cappello da posteggiatore aspettando la mancia.

 

 

 











Egregio sindaco Concina,

Le auguriamo profìcuo lavoro. Da posizioni politiche diverse dalla Sua auguriamo che la nuova amministrazione possa far uscire Orvieto dal decadimento etico-sociale e strutturale provocato dall'ottusità dei suoi due predecessori

(Nota 1).

Il nostro ruolo, se pur marginale, sarà di stimolo e campanello d'allarme, come è stato finora. In passato, spesso inascoltati, abbiamo evidenziato problemi e disfunzioni pubbliche, così gravi che hanno provocato il recente tracollo della dirigenza cittadina.

Il collettivo con perplessità ha appoggiato Loriana Stella, con l'intento di mandare a casa il suo predecessore e NON ON ALLA PROVINCIA!

Alla Sua attenzione le sottoponiano la questione dei parcheggi e del traffico veicolare, una faccenda gestita in modo oscuro dai suoi predecessori. Quella stessa compagine che nei giorni scorsi ha appoggiato le sue dichiarazioni pro programmatiche dimostrando mancanza di rispetto verso gli elettori e analfabetismo politico. Si intravede in questo sostegno la voglia di starle vicino, quando, se lo vorrà, si confronterà con le marachelle dei bilanci passati. Forse non sa che il ruolo primario del Suo predecessore è stato quello di coprire il e buco finanziario degli anni novanta, provocato dallo sperpero di risorse mediante una politica mondana di facciata, a tratti psicopatologica.

Sono parole dure dure, ma la realtà deve essere evidenziata da chi non vuole essere coinvolto nei giochi salottieri degli "eletti"!

 

LA QUESTIONE DEL TRAFFICO CITTADINO.    

 Ad Orvieto, tranne pochi giorni al all'anno, non esiste un problema traffico. La scelta di introdurre i costosi varchi elettronici nasce da una sudditanza verso Terni (ossia da accordini politici) e da un furbetto escamotage tentato per ripianare la finanza locale con tassazioni subdole e indiscriminate.

È noto nel Nord Europa, ma non ai suoi ambigui, precedessori, che sono i parcheggi per non residenti a creare il traffico veicolare nelle viuzze. Mentre parcheggi gratuiti o quasi ai margini della città, connessi a servizi pubblici efficienti, permettono di vivere piacevolmente i centri storici, in cui può rimanere (o ritornare) un'economia vitale diversa da quella dei centri commerciali.
Se con le prossime direttive sul traffico rispetterà quel sano e piacevole senso di appartenenza, di vie e vicoli, che orvietani e turisti amano avere, quei VARCHI ELETTRONICI dovrà smantellarli (Nota 2).

Signor Sindaco, la salutiamo accennando a un'altra questione: la gestione dell'acqua.

Il programma da Lei sottoscritto ne prevede la ripubblicizzazione. Auguriamo che questa attenzione porti (oltre a non lasciare al mercato il prezioso bene collettivo) un abbassamento delle tariffe, premiando chi ne fa un uso sapiente ed ecologico, in famiglia e nel lavoro.

 

Collettivo il Manifesto di Orvieto

Pubblicato il: 30/07/2009

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