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L'anatra zoppa non vola

di Dante Freddi Parole, atteggiamenti e comportamenti non si sono adeguati ancora alla necessità di "sorreggersi". Forse maggiore chiarezza mentale sui "numeri" e sui sentimenti di ciascuna parte potrebbe aiutare a comprendere e ad adeguarsi. Un avvio difficile per tutti, in cui la tenedenza allo spettacolino televisvo su RTU è irresistibile e dannosissima

foto di copertina

Nei prossimi mesi il Consiglio comunale si troverà a dare seguito a molte scelte compiute dall'Amministrazione Mocio. A settembre ci sarà da discutere l'assestamento di bilancio, ma poi atti esecutivi che riguarderanno ogni àmbito, dalla politica sociale all'urbanistica alla cultura.
Ovviamente e giustamente Còncina vorrà imprimere il suo marchio sul futuro, ma non potrà cancellare il passato, anche scelte buone, che però alcuni suoi consiglieri hanno avversato allora e che continueranno ad avversare ora.  
Il Consiglio comunale di lunedì è stata la prima prova di governo "insieme" ed è chiaro che il meccanismo non soltanto non è rodato, ma neppure chiaro, a destra e a sinistra.
Gli unici che sembra abbiano davvero capito che il bene della città, finché sarà possibile, si fa non con pensierini politicanti ma con il buonsenso, sono Còncina, Germani e quelli che da loro si fanno davvero rappresentare.
Ma non basta, bisogna continuare a ragionare ed a comprendere numeri e sentimenti.
Lunedì, quando il PD si è eletto i presidenti delle commissioni consiliari ed ha rimandato l'elezione della commissione controllo e garanzia per avere maggiori chiarimenti, la minoranza di Còncina ha gridato all'arroganza della maggioranza e alla sua presunzione.
I consiglieri di PdL, UDC e Orvieto Libera, di fronte al voto di uno storno di fondi operato dalla Giunta Mocio e che doveva essere approvato dal Consiglio, hanno navigato a vista, senza sapere quale atteggiamento avrebbero assunto, con interventi che facevano appello alla presunta illegittimità dell'atto o alla sua inopportunità. Nel PD la Stella se n'è andata per cose sue e la Belcapo se n'è andata per non votare lo storno "mociano", lasciando la maggioranza senza maggioranza.
Ci è voluto che il sindaco richiamasse tutti alla responsabilità per determinare un clima almeno di astensione del centrodestra e quindi poter procedere all'approvazione da parte del centrosinistra dell'atto, senza impallinare subito l'anatra zoppa, come auspica una parte del PD. 
Il primo Consiglio dovrebbe far capire almeno un paio di faccende.

Una, che i consigli vanno preparati e non si può lasciare che ogni consigliere faccia il suo spettacolino televisivo, magari dicendo più del consentito in una situazione così delicata.
L'altra, che la maggioranza ha il 54% dei voti dei cittadini e i presidenti di tre commissioni consiliari, mentre la minoranza che appoggia Còncina ha il 38% dei voti e sindaco, sette assessori e i presidenti che verranno, forse. 
Mi sembra che accuse di arroganza, sindaco e consiglieri, dovrebbero evitarle, almeno per rispetto della gran parte degli orvietani.

Capito questo e assimilato bene, si potrà andare avanti verso imprese certamente più difficili. Per il bene di questa città "alta e strana".

Pubblicato il: 29/07/2009

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