Incontro tra la 'Commissione d'inchiesta sulle infiltrazioni criminali in Umbria' del Consiglio regionale ed il Comitato provinciale per la sicurezza
Grande attenzione al problema della prevenzione e del contrasto dell'attività in Umbria della criminalità organizzata
Grande attenzione al problema della prevenzione e del contrasto dell'attività in Umbria della criminalità organizzata, piena collaborazione tra le varie istituzioni locali e articolazioni dello Stato, diffusione di una cultura della legalità che renda il "sano e civile" contesto umbro sempre più impermeabile alle organizzazioni criminose. Sono questi i punti principali emersi nel corso dell'incontro tra la "Commissione d'inchiesta sulle infiltrazioni criminali in Umbria" del Consiglio regionale, presieduta da Paolo Baiardini e il Comitato provinciale per la sicurezza coordinato dal Prefetto di Perugia, Enrico Laudanna.
Alla riunione erano presenti tutti i componenti dei due organismi. Per il Comitato, oltre al Prefetto: il sindaco di Perugia Vladimiro Boccali, il presidente della Provincia di Perugia, Marco Guasticchi, il Questore di Perugia Sandro Federico, il comandante provinciale dei Carabinieri Carlo Corbinelli, il comandante provinciale della Guardia di finanza Fabrizio Martinelli e il maggiore Valentina Montinari, per il Corpo Forestale dello Stato. Per la commissione erano presenti, oltre al presidente: Armando Fronduti (vicepresidente); Enrico Sebastiani; Stefano Vinti; Ada Girolamini.
Il Prefetto Laudanna ha sottolineato l'importanza della collaborazione con l'organismo d'inchiesta voluto dal Consiglio regionale, che evidenzia la qualità generale del territorio nelle sue varie articolazioni
istituzionali. Secondo Laudanna quello delle possibili infiltrazioni criminali sul territorio è un problema complesso e articolato che necessita dell'impegno plurimo, tutti i soggetti istituzionali, in primo luogo, oltre che dello Stato, della Regione, Provincia e Comuni, ma anche delle forze sociali, economiche e dei cittadini.
In particolare il Prefetto e i vari componenti del Comitato per la sicurezza, hanno illustrato le molteplici azioni di prevenzione e contrasto della criminalità organizzata, una questione che, è stato sottolineato da tutti, viene affrontata con grande attenzione e determinazione, attraverso un impegno delle varie forze di polizia che è stato definito "straordinario". Laudanna ha infine auspicato la prosecuzione del rapporto di dialogo interistituzionale con la Commissione d'inchiesta per consentire di sviluppare un sempre più incisivo intervento nel campo della sicurezza.
È proprio sull'elemento della necessità della collaborazione tra le varie istituzioni e il complesso della società umbra che ha insistito il presidente della Commissione d'inchiesta, Baiardini, ritenuto indispensabile ai fini di un efficace contrasto di una situazione che in Umbria "deve essere affrontato con la massima attenzione, mettendo in campo azioni plurime di prevenzione e repressione".
In particolare Baiardini, ha illustrato le priorità di lavoro della Commissione: progetti che realizzino la piena diffusione di una cultura della legalità; sensibilizzazione dei cittadini attraverso una costante e completa informazione; predisposizione e attuazione dei cosiddetti "protocolli della legalità", per garantire rigore e trasparenza negli appalti e forniture; realizzazione di una "rete" degli amministratori che permetta di avere un costante aggiornamento su tentativi di infiltrazione della criminalità nei territori.
Il sindaco Boccali, nel concordare sulle priorità di azione delineate dal presidente della Commissione regionale, ha ribadito l'impegno del Comune di Perugia sul fronte della legalità e sicurezza ed ha sottolineato il grande e costante lavoro di prevenzione e contrasto del fenomeno criminalità organizzata, messo in campo dall'insieme delle istituzioni, come pure l'esigenza di azioni sempre più incisive nel campo della lotta alla droga e alla prostituzione che a Perugia hanno un rilievo definito "fuori dimensione". Boccali, ha detto poi che occorrono norme efficaci, per garantire trasparenza negli appalti e forniture, ma che siano anche snelle e funzionali, per evitare sovrastrutture normative che finiscano per appesantire l'azione degli enti locali.
Il presidente Guasticchi, infine, ha detto che iniziative come quella di oggi testimoniano che la politica e le istituzioni si pongono concretamente il problema che l'Umbria, dal punto di vista del rischio di infiltrazioni criminali, non è più un'isola felice. Il presidente ha assicurato piena disponibilità dell'Amministrazione provinciale all'attività della Commissione d'inchiesta del Consiglio, ribadendo la necessità di tenere alta la guardia contro la criminalità organizzata. Secondo Guasticchi un'azione importante per contribuire a rendere il contesto umbro "impermeabile" a questo fenomeno riguarda la trasparenza, rigore e semplificazione nelle procedure degli appalti. Decisivo infine, per il presidente della Provincia, una efficace lotta all'usura, supportando e rilanciando anche le attività della fondazione.
Alla riunione erano presenti tutti i componenti dei due organismi. Per il Comitato, oltre al Prefetto: il sindaco di Perugia Vladimiro Boccali, il presidente della Provincia di Perugia, Marco Guasticchi, il Questore di Perugia Sandro Federico, il comandante provinciale dei Carabinieri Carlo Corbinelli, il comandante provinciale della Guardia di finanza Fabrizio Martinelli e il maggiore Valentina Montinari, per il Corpo Forestale dello Stato. Per la commissione erano presenti, oltre al presidente: Armando Fronduti (vicepresidente); Enrico Sebastiani; Stefano Vinti; Ada Girolamini.
Il Prefetto Laudanna ha sottolineato l'importanza della collaborazione con l'organismo d'inchiesta voluto dal Consiglio regionale, che evidenzia la qualità generale del territorio nelle sue varie articolazioni
istituzionali. Secondo Laudanna quello delle possibili infiltrazioni criminali sul territorio è un problema complesso e articolato che necessita dell'impegno plurimo, tutti i soggetti istituzionali, in primo luogo, oltre che dello Stato, della Regione, Provincia e Comuni, ma anche delle forze sociali, economiche e dei cittadini.
In particolare il Prefetto e i vari componenti del Comitato per la sicurezza, hanno illustrato le molteplici azioni di prevenzione e contrasto della criminalità organizzata, una questione che, è stato sottolineato da tutti, viene affrontata con grande attenzione e determinazione, attraverso un impegno delle varie forze di polizia che è stato definito "straordinario". Laudanna ha infine auspicato la prosecuzione del rapporto di dialogo interistituzionale con la Commissione d'inchiesta per consentire di sviluppare un sempre più incisivo intervento nel campo della sicurezza.
È proprio sull'elemento della necessità della collaborazione tra le varie istituzioni e il complesso della società umbra che ha insistito il presidente della Commissione d'inchiesta, Baiardini, ritenuto indispensabile ai fini di un efficace contrasto di una situazione che in Umbria "deve essere affrontato con la massima attenzione, mettendo in campo azioni plurime di prevenzione e repressione".
In particolare Baiardini, ha illustrato le priorità di lavoro della Commissione: progetti che realizzino la piena diffusione di una cultura della legalità; sensibilizzazione dei cittadini attraverso una costante e completa informazione; predisposizione e attuazione dei cosiddetti "protocolli della legalità", per garantire rigore e trasparenza negli appalti e forniture; realizzazione di una "rete" degli amministratori che permetta di avere un costante aggiornamento su tentativi di infiltrazione della criminalità nei territori.
Il sindaco Boccali, nel concordare sulle priorità di azione delineate dal presidente della Commissione regionale, ha ribadito l'impegno del Comune di Perugia sul fronte della legalità e sicurezza ed ha sottolineato il grande e costante lavoro di prevenzione e contrasto del fenomeno criminalità organizzata, messo in campo dall'insieme delle istituzioni, come pure l'esigenza di azioni sempre più incisive nel campo della lotta alla droga e alla prostituzione che a Perugia hanno un rilievo definito "fuori dimensione". Boccali, ha detto poi che occorrono norme efficaci, per garantire trasparenza negli appalti e forniture, ma che siano anche snelle e funzionali, per evitare sovrastrutture normative che finiscano per appesantire l'azione degli enti locali.
Il presidente Guasticchi, infine, ha detto che iniziative come quella di oggi testimoniano che la politica e le istituzioni si pongono concretamente il problema che l'Umbria, dal punto di vista del rischio di infiltrazioni criminali, non è più un'isola felice. Il presidente ha assicurato piena disponibilità dell'Amministrazione provinciale all'attività della Commissione d'inchiesta del Consiglio, ribadendo la necessità di tenere alta la guardia contro la criminalità organizzata. Secondo Guasticchi un'azione importante per contribuire a rendere il contesto umbro "impermeabile" a questo fenomeno riguarda la trasparenza, rigore e semplificazione nelle procedure degli appalti. Decisivo infine, per il presidente della Provincia, una efficace lotta all'usura, supportando e rilanciando anche le attività della fondazione.
Pubblicato il: 23/07/2009