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Acas, fermo amministrativo da 5,5 milioni di euro

Bloccati i crediti della società, dopo l'operazione delle fiamme gialle. Oggi in Regione l'incontro per salvare i 216 dipendenti

ORVIETO - L'agenzia delle Entrate ha emesso un fermo amministrativo nei confronti di Acas service pari 5 milioni e mezzo di euro, bloccati tutti i crediti vantati dalla società.

È l'ultimo clamoroso risvolto nello scandalo della maxi evasione fiscale perpetrata dalla società orvietana a carico della quale le Fiamme gialle hanno trovato ricavi non dichiarati per tre milioni di euro (anno 2007). Il provvedimento piomba come
un macigno sulle trattative in corso alla ricerca di una soluzione per salvare i 216 dipendenti dell'azienda che offre servizi per la sanità di web center, call center e front office e, in Umbria, lavora per la Asl 1 di Città di Castello, la Asl 4 di Terni e la Asl 2 di Perugia e per tutta l'azienda ospedaliera
di Perugia. L'azienda è attiva anche nel Lazio e in Sicilia.

Il percorso tracciato dalla Regione, al momento, prevede che, dal primo settembre (il contratto Acas scade a fine agosto), i servizi vengano affidati in house a Webred, la partecipata regionale che è capofila dell'associazione temporanea
di imprese che gestiscono i cup dell'Umbria. Il tutto, ovviamente, con salvaguardia del personale oggi addetto. Per i dipendenti che lavorano con servizi fuori regione, invece, si sta cercando una soluzione tramite altri privati.

Le novità arrivano dall'assessore Vincenzo Riommi che ha
parlato della vicenda, rispondendorispondendo ad un'interrogazione con cui Raffaele Nevi (Pdl) chiedeva,
principalmente, chiarimenti sulle "valutazioni e i criteri in base ai quali si è deciso di affidare i servizi di sportello delle Asl umbre e della azienda ospedaliera di Perugia alla Acas srl". "Né la giunta né altre aziende regionali hanno affidato direttamente alla società Acas la gestione di alcun tipo di
servizio" ha risposto Riommi, specificando che da sempre i rapporti con Acas vengono tenuti da Webred.

Dopo aver riferito del prossimo affidamento in house
dei servizi umbri, allo scadere del contratto Acas, Riommi ha
parlato anche del destino dei 50 dipendenti che lavorano a Orvieto e gestiscono servizi fuori regione. "Stiamo lavorando - ha detto - per salvare quel compendio aziendale: sarebbe un peccato perdere 50 posti di lavoro. Ci sono buone possibilità per costruire sinergie con operatori privati per risolvere la vicenda".

Pubblicato il: 23/07/2009

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