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I volontari umbri della Protezione Civile alla prova del terremoto abruzzese. Una risorsa umana e professionale di grandissimo valore

Già dalla sera del 6 aprile alle ore 17 il primo contingente di 120 volontari ha materialmente costruito la tendopoli nel campo di rugby della frazione aquilana, fornito un primo pasto caldo preparato dalla cucina dei volontari di Orvieto

foto di copertina

di Giuliano Santelli presidente della Consulta Regionale di Protezione Civile

Dal 6 aprile oltre 6500 volontari della Protezione Civile regionale dell'Umbria sono "passati" per il campo di Paganica. (più di un volontario ha garantito almeno 3/4 turni di permanenza)
Già dalla sera del 6 aprile alle ore 17 il primo contingente di 120 volontari ha materialmente costruito la tendopoli nel campo di rugby della frazione aquilana, fornito un primo pasto caldo preparato dalla cucina dei volontari di Orvieto, mentre tutte le altre associazioni del contingente hanno  dato assistenza, montato  tende e strutture per dare un primo ricovero ai cittadini colpiti dal sisma.
I volontari iscritti al registro delle associazioni o dei gruppi comunali sono oltre 2850, volontari che hanno dimostrato la loro "forza" già dalla Missione Arcobaleno , nel terremoto del Molise e nelle grandi e piccole emergenze locali.
La vera prova però è indubbiamente questa dell'Abruzzo, una situazione complessa all'interno di uno scenario diffuso e di un territorio colpito da un sisma molto vasto. I volontari umbri hanno materialmente costruito il campo di Paganica 1 e 2, hanno coordinato Paganica 3, gestito complessivamente oltre 2000 persone bisognose di tutto. Lo hanno fatto con il solito spirito di solidarietà e servizio, ma questa volta con qualcosa di aggiuntivo, una forza ed un impegno di chi conosce bene cosa sia e come colpisca un terremoto. La memoria del settembre del 1997 ha in ognuno di noi moltiplicato gli sforzi ha permesso di fare oltre l'immaginabile. Il tutto con risorse, materiali e mezzi , per gran parte di proprietà dei gruppi o delle associazioni di volontariato, coadiuvati dalla struttura regionale che ha condotto anch'essa con competenza e impegno una missione ben al di sopra delle sue forze. I capicampo, tutti giovani seppur  in gran parte con contratti a tempo determinato, hanno gestito con professionalità altissima la fase di prima emergenza. Questo sistema integrato, volontari Regione sistema degli enti locali umbri, province, comuni, comunità montane,  ha dimostrato ancora una volta la sua solidità e capacità di azione sinergica.
La Regione dell'Umbria gestisce funzioni essenziali all'interno del COM 5, materiali e mezzi, censimento danni, coordinamento di tutti volontari delle 18 tendopoli,  pronto intervento nella manutenzione degli stessi, la segreteria generale .
Un compito gravoso al quale i volontari stanno rispondendo con grande senso di responsabilità. Ora bisogna però andare oltre, finalmente costruire un percorso stabile, definitivo ed efficiente, costruendo la colonna mobile regionale. Una colonna mobile che segua questo schema di integrazione e finalmente metta a disposizione dei volontari mezzi e risorse adeguate. La presidente Lorenzetti ha preso pubblicamente questo impegno in una assemblea con i volontari dell'Umbria a Paganica. Impegno dal doppio valore, per il luogo simbolico  (Paganica), e per le presenze  istituzionali. In queste settimane i volontari umbri  hanno costruito  il nuovo campo di Paganica, cercando in questa nuova struttura di migliorare le condizioni di vita della popolazione della tendopoli. Uno sforzo grandissimo, sotto un sole che mette a dura prova ogni volontario. Ancora una volta nessuna incertezza, nessun dubbio o discussione, si lavora con le cose che ci sono, cercando di raggiungere il miglior obiettivo. Non vorremmo però che questa disponibilità ed impegno fosse considerata sempre e comunque disponibile.  Anche per i volontari questa missione Abruzzo rappresenta uno spartiacque e si devono investire finalmente risorse certe verso il nuovo modello di volontariato, sempre più "attrezzato", professionalizzato, con mezzi e materiali all'altezza dell'emergenza da affrontare. Per questo anche li 16 luglio, approfittando della presenza del presidente del Consiglio regionale Fabrizio Bracco e di una folta delegazione di consiglieri regionali abbiamo ribadito le nostre posizioni e aspettative. Prima della fine di questa legislatura regionale ci attendiamo risposte e fatti concreti a partire da un solido impegno finanziario nei confronti del volontariato di protezione civile.  Siamo fiduciosi che questa volta ci si ascolterà, o per la Consulta Regionale sarà tempo di pensare ad iniziative  verso Istituzioni che per lungo tempo sono rimaste un po' "disattente" a queste nostre esigenze.

Pubblicato il: 19/07/2009

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