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Mocio lascia a Còncina 5milioni di euro da ripianare con la manovra di settembre

In Comune, si sapeva già a maggio, quando il dirigente del settore Alvaro Rosati in due distinte segnalazioni ha suonato il campanello d'allarme

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ORVIETO - Quasi 5 milioni di euro, che derivano da un milione di euro di debiti fuori bilancio e da 3,8 milioni di criticità che il dirigente del settore Finanze aveva segnalato a maggio, senza che il Comune prendesse alcun provvedimento. Ecco l'entità della manovra che il Comune dovrà far quadrare a fine settembre, o se si preferisce, la pesante eredità lasciata dall'amministrazione Mocio. Oltre le letture, però, resta il dato di fatto: nel bilancio mancherebbero qualcosa come 4 milioni e 842mila euro. E il "bello" è che questo, in Comune, si sapeva già a maggio, quando il dirigente del settore Alvaro Rosati in due distinte segnalazioni ha suonato il campanello d'allarme. Reazione? Nessuna. Secondo il regolamento comunale, invece, il consiglio dovrebbe provvedere al riequilibrio entro 30 giorni dalla segnalazione. Cosa che non è stata fatta. Così adesso la grana è di Concina.

 

E la polemica, invece, la solleva il consigliere del Pd, Donatella Belcapo che, evidentemente, a scopo cautelativo, non aveva partecipato - e ci tiene a dirlo - né all'approvazione del preventivo 2009 e né a quella del rendiconto 2008. Che il preventivo 2009 fosse fin troppo ottimistico, è polemica vecchia. Quote associative non versate e "tagli impossibili": denunciò all'epoca (febbraio scorso) Altra Città. Ma adesso, a leggere i documenti che tira fuori la Belcapo, le proporzioni di quella eccessiva "prudenza" appaiono davvero disastrose. La cifra più clamorosa è il milione e 835mila euro che mancherebbero al settore Tecnico e Manutenzione per programmi di gestione del Territorio e dell'Ambiente.

 

In pratica: mancano i soldi per la raccolta differenziata. Ma soffrono anche il settore della Scuola e della Cultura a cui mancano 831mila euro. E ancora servono altri 130mila euro per il settore Amministrazione, 70mila euro per la Finanza, 100mila euro per la Viabilità. Senza contare i canoni arretrati per l'ex ospedale (337mila e 700 euro), l'adesione alla Fondazione Uj (30mila euro), le spese di funzionamento della biblioteca (25mila euro), la quota associativa alla Comunità montana (32mila euro), quella al Crescendo (20mila euro), alla Te.Ma. (60mila euro). E ancora, la consulenza da 9mila euro per tentare di risolvere il pasticcio dei derivati, oltre a 270mila euro per generiche "liti". Tutte spese, insomma, che in massima parte erano largamente preventivabili. In più ci sono i noti debiti fuori bilancio derivanti dalla conclusione di una delle tante vertenze contro la ex Arthesia.

 

"I ritardi nell'adozione dei provvedimenti di riconoscimento dei debiti fuori bilancio e di riequilibrio, oltre a provocare una violazione delle norme regolamentari e dei principi giuscontabili vigenti, determineranno la effettuazione di spese prive della necessaria copertura finanziaria ed il rischio di creare ulteriori fenomeni di instabilità ed irregolarità del bilancio comunale - tuona adesso la Belcapo che chiede di  "procedere con urgenza ad affrontare gli argomenti suddetti, anche per evitare che i nuovi amministratori ed i neoeletti consiglieri comunali, possano divenire corresponsabili della pessima situazione del bilancio 2009 provocata dalla precedente amministrazione".

 

La polemica è fin troppo scontata: come mai - viene da chiedersi - tali documenti escono fuori soltanto adesso e non sono stati resi noti a maggio scorso?

 

Pubblicato il: 19/07/2009

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