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Nessuno tocchi la Madonna di Loreto

I dipendenti della Bixio stanno alzando le barricate per impedire che la statua lignea del XVII secolo, collocata attualmente nel corridoio del piano nobile della caserma, prenda il volo verso la sede di Roma del comando Aeronautica militare dove è richiesta da mesi.

ORVIETO - Nessuno tocchi la Madonna di Loreto. È la singolare protesta che viene avanti dal personale della caserma Nino Bixio di Orvieto, sede della 18esima divisione della Dspm e del distaccamento logistico del raggruppamento autonomo del ministero della Difesa. I dipendenti della caserma orvietana stanno alzando le barricate per impedire che la statua lignea del XVII secolo raffigurante la Madonna di Loreto, collocata attualmente nel corridoio del piano nobile della Bixio, prenda il volo verso la sede di Roma del comando Aeronautica militare dove è richiesta da mesi. Di qui la lettera che il personale della caserma orvietana ha scritto in questi giorni a vescovo, a sindaco, Soprintendenza e a tutti i più altri rappresentanti dell'Aeronautica e del ministero della Difesa.

Obiettivo: congiurare la "dipartita" della statua e poter continuare a venerare l'immagine della Madonna, divenuta ormai parte integrante della vita sociale dell'ente.

"Un ulteriore motivo - è scritto nella missiva - muove la nostra richiesta: la statua della Madonna che noi ci onoriamo di ospitare è una pregevole opera lignea del XVII secolo attribuita agli allievi della scuola dello Scalza, quindi ha un suo intrinseco valore artistico, svincolato dal mero oggetto di culto. Tale statua è un patrimonio culturale della nostra città ed auspichiamo che resti qui a testimoniare nelle generazioni presenti e future il nostro passato artistico, nonchè a valorizzare questo ente che è nato come convento agostiniano nel XIV secolo e che si pregia anche del rinascimentale chiostro del Sangallo".

 "Infine - è scritto ancora nella lettera firmata da tutto il personale - nella remota ipotesi che in futuro la nostra struttura non possa più ospitala ribadiamo il nostro desiderio che possa essere comunque mantenuta in Orvieto, dove potremmo ancora venerarla, riservandoci di promuovere azioni in ogni direzione a tutela del nostro patrimonio artistico".

Nell'appello si ricorda anche come la statua sia stata "data in uso alla caserma dal parroco della chiesa di San Domenico su richiesta del generale Renzo Marziantonio, quando l'edificio sacro in cui era custodita era stato chiuso al culto". Nell'accordo, secondo quanto riferisce il contenuto della missiva, era anche previsto che la statua tornasse alla chiesa di San Domenico, qualora un giorno fosse stata sfrattata dalla Bixio.

 

Pubblicato il: 03/07/2009

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