Bilancio del Comune di Orvieto. I conti della 'sora Maria'
Massimo Gnagnarini tenta di spiegare il bilancio comunale in un parallelo con il bilancio della famiglia Rosi. Entrambi disastrosi. C'è bisogno di azioni urgenti e non di lunghi studi
di Massimo Gnagnarini
Vediamo un po' di far capire a tutti la situazione finanziaria in cui versa il comune di Orvieto.
La famiglia ROSSI , marito e moglie più due figli, si trova in questa situazione:
PATRIMONIO DISPONIBILE tre piccoli appartamenti ereditati e in affittato .120.000
VECCHI DEBITI da pagare . 40.000
ENTRATE
Stipendi annui .30.000
Fitto piccoli appartamenti al netto tasse manutenzioni 3.600
USCITE
Rate mutuo.. 10.500
Bollette utenze 3.500
Abbonamento a Sky.. 720
Generi alimentari 9.000
Vestiario 2.000
Auto e trasporti.. 3.500
Scuola e università 2.000
Salute 1.000
Vacanze e tempo libero 2.500
Varie 3.000
Totale uscite ...37.720
Come si vede se il capofamiglia non ci mette mano, ogni anno, la famiglia accumula debiti per 4.000 euro oltre altri inevitabili imprevisti.
Come l'allegra famiglia Rossi, il Comune di Orvieto, negli ultimi dieci anni, ha continuato a sostenere una spesa complessiva superiore alle sue entrate accumulando debiti che sono stati pagati vendendo buona parte del patrimonio ( gli appartamentini ) , mentre altri debiti non li ha nemmeno considerati lasciandoli in una nota a parte che si chiama lista dei debiti fuori bilancio.
Ora ogni buon padre di famiglia sa che il problema principale non è tanto quello dei debiti già fatti, che magari si pagano vendendo l'ultimo appartamentino, ma è quello di come interrompere i meccanismi che, ogni giorno, continuano a indebitare la sua famiglia.
Mocio, come ex capo famiglia, ha varato un bilancio 2009 che nominalmente è a pareggio. Egli si è limitato a ritoccare le cifre degli impegni di spesa, peraltro già presi e non eludibili, sforbiciando tutto e di più. Ma se questo non è un falso risulta perlomeno non credibile se non impraticabile.
Ora il nuovo Sindaco ha annunciato una profonda indagine e revisione dei conti comunali da effettuare a cura di importanti professionisti e analisti. E' cosa buona e giusta, ma maledettamente urgente e non esaustiva per i seguenti motivi:
Dall'altro ieri ogni pagamento che il Sindaco deve firmare, deve essere corredato dal parere del dirigente comunale preposto e, come è facile presumere, la spesa non troverà capienza nei capitoli di stanziamento. Le strade sono due: o il sindaco per tirare avanti dovrà perpetrare la logica degli aggiustamenti e variazioni di un bilancio già compromesso oppure dovrà chiedere su ogni singolo provvedimento che lo richieda le ragioni e le giustificazioni dell'incapienza ed eventualmente trasmettere alle autorità di controllo tali spiegazioni.
Continuo a pensare che i prossimi cento giorni saranno decisivi, almeno per la parte che riguarda i conti del comune e per tracciare il sentiero della discontinuità sulle responsabilità di un disastro che gli orvietani vogliono definitivamente archiviare.
Pubblicato il: 29/06/2009