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Piccini. Prendere atto del severo giudizio della citta

Il segretario del PDCI interviene nel dibattito post-elettorale

PdCI - Sezione di Orvieto

Ci riferiamo al comunicato stampa di Rifondazione Comunista che, per giustificare la sconfitta della coalizione di centro sinistra per la elezione a sindaco di Orvieto, afferma: "Certo non ha aiutato nemmeno l'atteggiamento dei dirigenti locali del PdCI che, nonostante le parole inequivocabili del segretario provinciale, hanno proseguito in un atteggiamento ambiguo che ammiccava alle destre".

Per cortesia un minimo di onesta intellettuale!

Ci resta difficile capire se attribuire ad infantilismo politico o ad altro, valutazioni così superficiali che, un'analisi non di parte, tenendo conto dei posizionamenti politici in campo, delle situazioni che si sono determinate in campagna elettorale e del conseguente risultato, dovrebbe permettere di approdare a ben altre conclusioni.

Come si può dire che il PdCI locale ammiccava ambiguamente quando non esiste traccia nell'analisi del voto che non vi sia stato totale sostegno al proprio candidato a sindaco Tonelli Carlo; mentre non si può dire altrettanto delle liste di centro sinistra che al primo turno hanno fatto mancare ben 6 punti percentuali alla propria candidata, con il voto disgiunto indirizzandolo verso il centro destra.

Questo dato inconfutabile si può ricostruire dai verbali dei seggi.

Il ballottaggio è stato tutto un'altra storia.

Il confronto non era più tra partiti ma tra due candidati a sindaco; il centro sinistra non ha chiesto l'apparentamento al PdCI e conseguentemente non potevamo che dare indicazione di voto secondo coscienza, indipendentemente da ciò che avrebbe pensato o detto il segretario provinciale.

Ricostruendo: da una parte il candidato di centro destra con un serbatoio politico di riferimento che al primo turno si era assestato al 38.47%, dall'altra la candidata di centro sinistra che poteva contare su un elettorato che al primo turno aveva raggiunto il 54,34%.

Differenza percentuale 15,87%.

Differenza voti 2017.

Perciò, stando al calcolo matematico, peraltro attendibile, in quanto i voti validi espressi al primo turno sono 12707 e al secondo 12743, sono pressoché equivalenti, Concina, secondo la logica dell'aumentare all'uno per sottrarre all'altro, avrebbe dovuto recuperare 1000 voti circa per un pareggio; sembrava già una missione impossibile, invece non solo ha recuperato la differenza ma ha vinto con uno scarto di 1479 voti a suo favore. Vale a dire che c'è stato un spostamento di oltre 2000 voti.

Noi non vorremmo infierire con giudizi scontati, ma riteniamo che, piaccia o non piaccia, chi si dovesse attardare a non prendere atto che la Città ha emesso un severo giudizio, sarebbe bene che ripensasse il proprio modo di stare in politica.

Forse al PdCI ci può essere riconosciuto di avere intuito, prima e più degli altri, che il torpore dei nostri concittadini si stava trasformando in un lucido risveglio, ed abbiamo vissuto con profonda preoccupazione l'ignavia di troppi, nel centro sinistra, nel non voler prendere coscienza della situazione che stava maturando. Per questo, con coerenza, per idealità e valori dimostrati nei comportamenti, non raccontati a parole, il PdCI si è presentato con un proprio candidato a sindaco nel tentativo di indicare un percorso possibile per la costruzione di una nuova classe dirigente di centro sinistra.

 Questo era uno dei punti fondamentali del nostro programma e per il quale lavoreremo affinché si affermi come progetto.

In questa consiliatura la città sarà governata da due maggioranze con competenze ben distinte:

-           la giunta di centro destra,

-          Il consiglio comunale di centro sinistra.

Perciò la costruzione di una nuova classe dirigente di centro sinistra non dovrà essere originata soltanto nelle sedi politiche dei partiti, ma potrà avere stimoli sostanziali dai banchi del consiglio comunale, di lì, dimostrando ai nostri concittadini di saperli rappresentare secondo le effettive esigenze della città, operando con una opposizione costruttiva rispetto ai deliberati della giunta quando in questi si ravvisassero gli interessi della collettività.

Segretario della Sez. del PdCI Orvieto Giampietro Piccini

Pubblicato il: 26/06/2009

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