Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Tutti gli uomini del sindaco

di Stefania Tomba Còncina ha preso possesso del suo posto di comando in Comune. Intanto si comincia a pensare alla Giunta. "Perché ho vinto". "La telefonata per dirmi che ero sindaco me l'ha fatta Loriana Stella". "Per ora solo atti di routine" ha detto Concina che sembra però intenzionato a far ripartire al più presto la macchina comunale

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO - Che stava per diventare sindaco, entrando nella storia di Orvieto come colui che, dopo sessantuno anni, ha spezzato una tradizione ininterrotta di governi di centrosinistra, glielo ha comunicato proprio la sua avversaria, Loriana Stella. Che, intorno alle 18,30 di lunedì, quando era ormai chiaro l'andamento dello scrutinio ha preso in mano il Blackberry e ha fatto, forse, una delle telefonate più difficili della sua vita. Per congratularsi con il nuovo sindaco della città del Duomo. Un gesto di eleganza che il primo cittadino, Toni Concina ha molto apprezzato.

Il candidato di "Orvieto Libera" e Pdl non ha solo vinto. Con il 55,8% dei consensi, pari a 7111 voti contro i 5632 della sua avversaria (ferma al 44,2% con 1479 voti in meno), Concina ha stravinto. Conquistando, e non di misura, anche la roccaforte del voto "rosso": le sei sezioni del quartiere di Ciconia, dove il candidato del centrodestra, rispetto al primo turno, ha incassato 474 voti in più. La Stella ne ha persi 366.

A meno di ventiquattr'ore da questo storico risultato, il neo sindaco ha già ben chiaro che il sogno, vissuto intensamente nell'euforia di una notte del tutto eccezionale, bisogna lasciarselo alle spalle. "Ho praticamente trascorso la notte e metà mattina a rispondere agli sms di congratulazioni - esordisce Concina -. Ne saranno arrivati 600 e, siccome rispondo a tutti personalmente, è stato un bel lavoro. Sono grato a tutti, non voglio citare nessuno per non fare torti".

La proclamazione ufficiale per lui è arrivata ieri mattina, alle 10,30, quando l'ufficio elettorale centrale, nominato dal tribunale di Orvieto e presieduto dal giudice Gianluca Forlani, ha ultimato la verifica dei dati e dei verbali. In mattinata, Concina ha iniziato a prendere possesso del palazzo comunale, incontrando il segretario generale Claudio Pollini e mettendo in agenda una serie di impegni e appuntamenti per i prossimi giorni. La prima pratica che dovrà affrontare sarà con ogni probabilità quella della Comunità montana (l'ente è da mesi in stallo per l'assenza di una soluzione politica che ne garantisca la governabilità e la soluzione istituzionale, attualmente vigente, vede proprio il sindaco di Orvieto nella veste di presidente).

"Per ora solo atti di routine" ha detto Concina che sembra però intenzionato a far ripartire al più presto la macchina comunale. "Conosco il mio modo di lavorare - ha anche detto - quindi posso dire che non ci saranno soste".

L'anatra zoppa, come è noto, non lo preoccupa, convinto com'è che i consiglieri non si assumeranno la responsabilità di votare contro di fronte a proposte che andranno nella direzione del bene della città.

Eppure nel centrosinistra c'è chi giura che sia già partita una spietata "campagna acquisti" all'interno della maggioranza consiliare che potrebbe, peraltro, aver già dato qualche frutto. È quanto si dice, neanche troppo sommessamente, in casa del Pd e non solo, anche alla luce degli strabilianti risultati che Concina ha ottenuto un po' ovunque, ma soprattutto a Ciconia, dove il centrosinistra al primo turno, con Mocio candidato in quel collegio alle provinciali, aveva tenuto. E anche bene. "Non mi risulta che in questi quindici giorni qualcuno si sia iscritto al Pdl o ad Orvieto libera - dice Concina -. Desidero governare nel massimo della trasparenza e della condivisione. Detto ciò, le porte sono aperte per chiunque voglia darmi una mano. Quanto a Ciconia, abbiamo lavorato bene, con un candidato, Giorgio Pizzo, che si è speso moltissimo, e poi nei ballottaggi, si sa, sono le facce dei candidati che contano. Più delle coalizioni. Dunque non ci trovo niente di male se qualcuno, dal primo al secondo turno, ha cambiato idea".

Molto del suo successo, per Concina, è legato anche al lavoro fatto in questi ultimi 15 giorni. In questo, invece, avrebbe peccato il centrodestra. "È vero per la mia campagna sono venuti molti personaggi importanti da Brunetta a Christian De Sica, il sindaco di Roma Gianni Alemanno. Ma, in questi ultimi giorni, ho preferito parlare con gli amici, in incontri privati, personali. Il centrosinistra ha chiamato tutti gli stati maggiori nazionali della coalizione. E la scelta di comunicazione non è stata premiata".

Capitolo giunta. Concina non si sbottona. Non lo ha fatto in campagna elettorale e, adesso, ci penserà ancora un po' su. Ha dieci giorni di tempo. Dubbi? "Non dubbi, ma alternative - precisa il sindaco -. Quello della giunta è un argomento importante, non voglio fare errori. E decidere sull'onda dell'emozione o sulla base delle ambizioni personali, non sarebbe giusto". Il motto di Concina per l'esecutivo, sbandierato in campagna elettorale, è stato "il miglior atleta nel giusto ruolo". Uno slogan che Concina si è sempre rifiutato di tradurre in nomi e cognomi, pur assicurando che la scelta sarà guidata da criteri di meriti e competenze, indipendentemente dal mero computo delle preferenze ottenute alle urne.

Premesse del genere hanno inevitabilmente creato grosse attese, che il neo sindaco, adesso, non può deludere. I suoi hanno accettato un patto elettorale così impostato, ma certo adesso, specie tra le fila del Pdl, c'è sicuramente da fare i conti con ambizioni personali, anche legittime, covate in decenni di opposizione. L'unica cosa che Concina ammette per la sua giunta è che non esclude apporti esterni. Per il resto, buio pesto.

Anche se negli ambienti vicini al centrodestra e non solo, sono in molti a pensare che un assessorato al Turismo al brillante imprenditore Marco Sciarra, candidato con successo nella lista civica "Orvieto libera", non potrà negarlo nessuno. Lo stesso Sciarra, il cui nome era circolato per questo ruolo anche durante le settimane passate, ha tenuto a precisare che la campagna elettorale di Concina è stata portata avanti senza promesse personali a nessuno dei candidati. "Aver discusso delle candidature nelle liste senza che nessuno abbia promesso nulla ai singoli candidati è stato un motivo di forte speranza nel rinnovamento, non solo e non tanto delle persone, quanto dei metodi, che ritengo quelli di una politica alta (seppur locale) e sana" aveva detto Sciarra. Per il ruolo di vicesindaco, invece, sta circolando in città il nome di Antonio Barberani, ex coordinatore di Fi e tra le voci più autorevoli del Pdl che ha affiancato Concina nella battaglia per il Comune.

Barberani commenta cosi la vittoria elettorale: "È la conferma straordinaria - dice - del lavoro portato avanti negli anni da un'intera classe dirigente. Il partito ne esce rafforzato non solo per il clamoroso risultato ma anche perché, da questa vicenda, è emersa una nuova classe dirigente con grandi sensibilità e competenze che saprà ben integrasi la vecchia, per dare compiutezza al progetto iniziato tanti anni fa".

La soddisfazione è massima anche per "Orvieto libera" di cui Concina è espressione primaria. Insieme a Toni Concina, l'uomo nuovo è lui: Angelo Ranchino, orvietano, avvocato, 44 anni: "Siamo orgogliosi di essere stati artefici di questa vittoria storica - dice Ranchino, presidente di Orvieto libera -.Frutto del lavoro di tutti, di Toni, del Pdl, ma anche del'intuizione di questa associazione che, per la prima volta nella storia della città, ha creato le basi per un consenso più vasto attorno ad una candidatura alternativa".

Pubblicato il: 24/06/2009

Torna alle notizie...