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Per governare, ora, ci vuole la 'Politica'

di Dante Freddi  Si sono innescati meccanismi imprevedibili, dall'effetto dirompente, che hanno liberato un'energia che covava da decenni. Ma Còncina rimane un'anatra zoppa, in attesa di protesi Questo il Consiglio comunale

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di Dante Freddi

Di parole ne scriveremo a fiumi, perché la novità è colossale. Si sono innescati meccanismi imprevedibili, dall'effetto dirompente, che hanno liberato un'energia che covava da decenni. Le primarie nel PD e la fortuita candidatura del trascinante Toni Còncina hanno dato le ali ad una ribellione cittadina  finora incapace di organizzarsi  intorno ad un suo personaggio, Guariglia o Leoni o Giardini che fosse, perché troppo di parte, troppo di destra, troppo conosciuti.
Loriana Stella ha pagato i sessant'anni precedenti di amministrazione, tanti e portati male, con gli ultimi cinque anni sciagurati di immobilismo e di lotte interne ai Ds prima ed al PD poi.  Non ci scordiamo che Mocio ha fatto fuori quasi tutti i suoi assessori del 2004 e questo non ha giovato né all'amministrazione né alla città. Ma è stato soltanto l'ultima e forse neppure la maggiore delle sciagure del centrosinistra, stretto tra le sue carenze politiche nazionali e quelle  amministrative locali.
Il ballottaggio ha dato speranza a chi pensava che non si potesse cambiare nulla e azioni di propaganda mercantile dell'ultimo momento, come telefonate asettiche su tutto l'indirizzario orvietano, hanno contribuito a far scegliere chi era indeciso. Ma per Còncina.
Insomma, per la Stella è andato male tutto.
Il suo partito si riunirà ed analizzerà e darà risposte, ma l'aria di "liberazione" che si legge sui commenti, prima soltanto speranza, è di tanti lettori, è in città, è nel centrosinistra, al di là delle fronde e dei voti disgiunti.
Loriana Stella è stata una combattente robusta e capace, ma ha sintetizzato involontariamente quanto la gente di centrosinistra non voleva più e che ha definito "vecchio", con tutte le aggettivazioni del caso. Ha pagato l'insoddisfazione e i torti che tanti cittadini hanno subito da parte di una classe dirigente di sinistra a volte arrogante e interessata,  professionista con scarse capacità professionali .
Ora Còncina ha di fronte giorni entusiasmanti ma difficili.
Noi chiediamo a Còncina soltanto di andare avanti con la serietà che gli è stata riconosciuta e quindi di non raccontare, da oggi, che governerà con quei consiglieri che per senso di responsabilità voteranno le sue buone proposte, i suoi buoni progetti, le sue buone azioni.
Ormai la campagna elettorale è finita.
I progetti validi non sono soltanto, oggettivamente, i suoi e quindi sarà il Consiglio comunale a decidere, spero nel rispetto degli elettori  e del bene della città.
Gli ci vorrà capacità politica straordinaria per tenere insieme gli opposti e la consapevolezza che la maggioranza degli orvietani non ha votato i suoi uomini.
E' un problema che c'era, è stato rimosso e c'è.
Ma ne riparleremo.

Pubblicato il: 23/06/2009

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