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Svolta storica ad Orvieto. Con Toni Concina, il centrodestra espugna il Comune

di Stefania Tomba Lo hanno preferito a Loriana Stella il 55,80 % degli orvietani. I commenti di Còncina e del Pd I festeggiamenti 
PD. Punto e a capo
Rifondazione. E' il crollo della classe dirigente del PD

foto di copertina

di Stefania Tomba

 

ORVIETO - Svolta storica ad Orvieto: con Toni Concina, il centrodestra espugna il Comune, dopo sessant'anni di governo incontrastato della sinistra, prima, e del centrosinistra, poi. È lui il nuovo sindaco di Orvieto, uscito dalle urne del già storico ballottaggio.

 

Lo hanno preferito a Loriana Stella il 55,80 % degli orvietani. La candidata del Pd, (alleata anche all'Italia dei valori, Prc, Sinistra e libertà e la lista civica "Una Stella in Comune") si è fermata al 44,20 %, consegnando la fascia tricolore al candidato del centrodestra, sostenuto dalla lista civica "Orvieto libera" e dal Pdl.

 

Toni Concina ha guadagnato la fiducia di 7111 orvietani, facendo molto meglio che al primo turno, quando lo avevano votato in 5777. Loriana Stella ha combattuto ma, rispetto al 6 e 7 giugno, perde quattro punti percentuali (dal 48,59 al 44,20%), aumentando ancor più il divario che la separa dalla sua coalizione che è in maggioranza al 54%. Per lei i voti sono 5.632. Una vera e propria debacle per il centrosinistra.

 

Toni Concina, invece, è cresciuto ovunque. E in maniera proporzionale, dalle sezioni più piccole alle più grandi. Ha consolidato il successo nel centro storico, dove ha preso oltre 220 voti in più del primo turno, ma ha stravinto anche nei seggi storicamente "rossi", a Ciconia, dove ha guadagnato circa 500 voti, vincendo sulla Stella per 1841 a 1521 (la Stella al primo turno ne aveva ottenuti 1927).

 

"Le ragioni della mia vittoria sono tante", ha detto Toni Concina, travolto da centinaia di persone in festa ieri sera, in un corteo esultante e senza fine, tra piazza della Repubblica e piazza Duomo. Baci, abbracci, cori, strette di mano e bandiere: una festa andata avanti fino a notte fonda. "Tanti mi hanno aiutato a vincere, non solo gli amici ma anche i nemici - ha detto Concina, a caldo - . È un sogno stravolgente che si realizza. Quando ho cominciato tre mesi e mezzo fa avevo detto che avevo motivi di riconoscenza per questa città. Lo dicevo davvero". "Oggi ho concluso un periodo faticosissimo - ha aggiunto -, so che ne comincerà subito un altro, ma sono certo che potrò dare un contributo forte, serio, trasparente, leale alla città, non solo a quelli che mi hanno aiutato a vincere, ma a tutta la cittadinanza".

 

Concina si pronuncia con ottimismo anche sull'anatra zoppa che vede i suoi alleati in minoranza in consiglio comunale. "L'anatra zoppa non è un problema - afferma Concina - si gestisce, come si gestisce in tante parti del mondo. Le questioni, come ho detto spesso, si affrontano in giunta e voglio vedere poi, chi avrà la faccia, in consiglio, di votare contro, davanti a soluzioni concrete di problemi".

 

Già da ora, poi, il primo cittadino apre le porte. E annuncia l'intenzione, da subito, di convocare "un tavolo di collaborazione con tutti miei avversari che hanno fatto una grande lotta - ha detto Concina -, Loriana è stata una combattente straordinaria, la saluto con grande affetto ma, certo, sono contento che ho vinto io". Concina si gode il successo e con lui, ieri, un popolo di centinaia e centinaia di orvietani che non finivano mai di baciarlo, abbracciarlo, toccarlo.

 

Gli orvietani hanno identificato il rinnovamento che attendevano in Toni Concina, un brillante manager settantunenne prestato alla politica, venuto sulla Rupe a realizzare un sogno per decenni impossibile. La guerra interna al Pd ha fatto il resto. Con una candidatura di disturbo che ha determinato il ballottaggio e con un voto disgiunto che non sembra essere rientrato per nulla all'interno del partito.

 

Le conseguenze adesso sono tutte da vedere.

 

"La città si è espressa per un cambiamento che siamo riusciti solo in parte da interpretare - commenta a tarda sera una nota del Pd -. Sicuramente, le tensioni accumulate nel corso dei mesi e le divisioni del gruppo dirigente del Pd hanno convinto la maggioranza dei nostri concittadini a cercare la novità nel candidato del centrodestra, nonostante fosse evidente che non avrebbe potuto disporre della maggioranza in consiglio".

 

Comincia da qui il mea culpa del centrosinistra? Si vedrà. Intanto il centrodestra si gode la storica vittoria.

 

Un'ultima annotazione sull'affluenza alle urne. Ad Orvieto, è calata del 5%: dall' 81,37% al 76,19%. Sono rimasti a casa 889 elettori in più rispetto al 6 e 7 giugno. Il calo si è fatto sentire in maniera equilibrata: 220 elettori in meno nel centro storico, 155 ad Orvieto scalo, 256 a Ciconia, 56 a Sferracavallo, 202 nelle frazioni.

Pubblicato il: 23/06/2009

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