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Ad Orvieto non ha vinto il centrodestra ma ha perso il centrosinistra

di Giorgio Santelli E ha perso innanzitutto il Pd

di Giorgio Santelli (consigliere provinciale indipendente nelle liste Idv)  

Ad Orvieto non ha vinto il centrodestra ma ha perso il centrosinistra. E ha perso innanzitutto il Pd, come ha detto anche la candidata a sindaco Loriana Stella. Le sue liti, i suoi personalismi, le sue bande, i suoi veti incrociati, la sua scarsa propensione alla democrazia interna che prima ha accettato le primarie e poi, chi ha perso, non ha accettato quel risultato. Una scelta che smentisce anche la storia delle due anime del Pd, quella comunista e quella democristiana che, in altri tempi, si sarebbero "scannati" nello stesso modo ma poi avrebbero fatto fronte comune a difesa del candidato scelto. E così è stato anche quando 5 anni fa con tanti mal di pancia si scelse Stefano Mocio e poi lo si sostenne ottenendo un grande risultato. Lui e i suoi non si sono comportati nello stesso modo, mandando a quel paese il loro senso di responsabilità. Comunque da qui si parte, dall'anatra zoppa di Orvieto, da una maggioranza di centrosinistra con un sindaco di centrodestra. Da una maggioranza di centrosinistra che, speriamo, rimanga tale. Ma se dovesse cambiare non mi stupirei, anzi, in parte sarei felice poiché aprirebbe lo spazio ad un non più rinviabile rinnovamento dei partiti storici del centrosinistra.

Io ho un'idea che certamente farà alterare molti. Io non penso che, in una città dove il centrosinistra è stato sempre sopra il 60%, si possa dire che i voti disgiunti siano arrivati da destra e sono andati ad aiutare i candidati di centrosinistra. Io penso esattamente il contrario, ovvero che alcuni candidati del centrosinistra hanno detto ai propri elettori di esercitare il voto disgiunto. Forse non pensavano di farla così grande, al punto di portare il centrosinistra prima al ballottaggio e poi a perdere il Comune. Ma sicuramente quello hanno fatto. Non penso nemmeno che la candidatura di Tonelli fosse ispirata alla voglia di rinnovamento.

Infine ho già detto in un mio precedente intervento, che gli eletti del centrosinistra hanno ulteriormente condizionato il voto degli elettori. E' difficile parlare di una politica nuova e rinnovata fatta dagli uomini di sempre. Troppi degli eletti del centrosinistra rappresentano quella politica che l'elettorato ha detto di non volere più. Al posto di lavorare per il rinnovamento, ancora una volta l'affezione alla poltrona, all'idea di sedere in consiglio comunale o di riuscire a ri-conquistare un posto di assessore, sono stati più forti degli interessi collettivi che dovrebbero stare alla base della politica. Il rinnovamento era di facciata, è nonostante la buona volontà di Loriana Stella, sulla facciata è rimasto. Quella che è arrivata ad Orvieto non è una ventata di centrodestra ma è il vento logoro di un centrosinistra che non ha voluto evitare il disastro. I colpevoli della sconfitta sono facilmente individuabili, non serve nemmeno fare i nomi, è un esercizio inutile e superfluo. Mi aspetto però che i colpevoli abbiano almeno il coraggio di ammettere le loro responsabilità. E faccio appello ai giovani che nelle forze di centrosinistra vogliono davvero il rinnovamento. Spetta a voi prendere in mano la situazione e a diventare nuova classe dirigente del centrosinistra. Spetta a chi di voi sta nei partiti, chi sta nelle associazioni di questa città, chi vive quotidianamente la politica nel rapporto con la nostra gente. Per assurdo si parte in vantaggio, anche nei confronti di quel centrodestra che oggi ha vinto guidato da Toni Concina. Anche questa è una vecchia classe dirigente, eccetto alcune limitate novità. Orvieto è capace di futuro. Magari non immediato, ma il centrosinistra da qui deve ripartire.

Pubblicato il: 22/06/2009

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