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'Tutti insieme' propone la CGIL. 'Prevale la logica dei più forti' sostiene Rifondazione comunista

Politica

La posizione di CGIL

Ripartire dal merito dei problemi! Questo è l'appello che mi sento di fare un po' a tutti in questa fase di forte burrasca politico-istituzionale sulla sanità locale, a seguito delle recenti nomine di dirigenti della ASL.


Condivido e sostengo le ragioni della denuncia e dello sdegno di forze politiche ed amministratori locali per il metodo lottizzatorio utilizzato, a totale discapito di risorse umane tecnicamente valide che pure ci sono in questa realtà. Ma non vorrei che tanto rumore sul metodo ci distolga dal merito dei problemi, tanti e significativi, in larga parte richiamati dalle recenti dichiarazioni del consigliere regionale Pacioni, facendo passare in secondo piano anche le ragioni più nascoste che potrebbero starci dietro queste scelte extraterritoriali della dirigenza ASL: ridimensionare una struttura ospedaliera che comincia ad infastidire gli interessi degli ospedali di Perugia e di Terni?

Sicuramente non sarà così, ma il dubbio è senz'altro fondato se guardiamo ai ritardi e alla superficialità con cui si affrontano (o meglio non si affrontano) le carenze di organico e quelle strutturali, oltre alla continua migrazione di funzioni e personale verso Terni.


A questo punto a poco serve polemizzare, "il tutti contro tutti" che forse frutterebbe qualche voto a qualcuno per poi accorgerci (dopo le elezioni?) che tutti abbiamo perso qualcosa.

Forse serve un "tutti insieme" a difesa della sanità e della qualità della vita, per il completamento e l'innalzamento della qualità delle strutture dell'ospedale, per il potenziamento degli organici, per la valorizzazione delle professionalità tecniche, sanitarie ed amministrative che qui possono essere espresse e per lo sviluppo dei servizi sul territorio.


Questo è il terreno su cui la CGIL orvietana intende muoversi sul territorio e nel confronto con la dirigenza ASL e, su questo terreno, invitiamo tutte le forze sociali orvietane per "imporre" dal basso un metodo ed un percorso nuovo, più trasparente e più democratico, che dovrebbe essere alla base di scelte importanti come quelle compiute o che si andranno a compiere nel prossimo futuro (a meno che qualcuno non pensi di poter governare la sanità sul territorio contro la volontà dei cittadini e dei suoi rappresentanti istituzionali locali!)


La posizione di Rifondazione comunista
La La segreteria del Circolo di Orvieto di Rifondazione Comunista, riunitasi il 1° settembre 2003, esprime un severo giudizio sulla vicenda delle nomine dei dirigenti della ASL, che non includono nessun rappresentante del territorio orvietano.
Secondo noi la salvaguardia della sanità pubblica è un interesse primario da sostenere ovunque.
Non vorremmo che, dopo la soppressione della ASL a favore di Terni, si passi ad una ulteriore dequalificazione della struttura ospedaliera presente.
Rifondazione Comunista ha sempre sostenuto una politica regionale e provinciale che tenesse conto di tutti i territori, ognuno dei quali deve veder salvaguardata la propria dignità e la reale possibilità di partecipare alle decisioni.
Purtroppo, in questo ultimo anno, abbiamo assistito al prevalere della logica dei più forti, che ha condizionato tutte le scelte a livello regionale e provinciale, marginalizzando il comprensorio orvietano.
Le questioni sul tappeto sarebbero molte: dall'idrico, ai rifiuti, ai trasporti, al turismo. All'attuazione pratica, le scelte hanno ignorato nei fatti le esigenze locali.
Tutto ciò scredita le istituzioni e ne provoca un pericoloso distacco dai cittadini.
Forse si conta troppo sulla incondizionata sottomissione ai livelli superiori dei partiti stessi.
Il nostro partito non intende sacrificare gli interessi del territorio che lo esprime, né intende separare la propria attività dalle esigenze della popolazione locale: nessuno deve contare sull'accettazione scontata di decisioni politiche stabilite altrove, neanche se avallate da esponenti dello stesso partito. Si deve smettere di imporre soluzioni non condivise prima della loro attuazione o, peggio, imponendole come dato di fatto. Noi non abbiamo intenzione di svendere le nostre ragioni a nessuno.
Auspichiamo quindi che la difesa delle istanze territoriali coinvolga tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione (senza strumentalizzazioni che porterebbero solo danno) e che spinga ad una riflessione la classe politica provinciale e regionale.

La segreteria

Orvieto, 1° settembre 2003

Pubblicato il: 04/09/2003

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