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La bomba è esplosa. Alle parole di Cimicchi risponde solo un silenzio assordante

di Stefania Tomba I telefonini del Pd ieri suonavano a vuoto. Impegni, incontri, riunioni. Si prende tempo per un incontro di coalizione. Ma tutti ne parlano. Tonelli dichiara che voterà scheda bianca

di Stefania Tomba

 

ORVIETO - La bomba è esplosa: alle parole di Cimicchi risponde solo un silenzio assordante. L'appello dell'ex sindaco alle forze del centrosinistra (ma sostanzialmente al Pd), di mettere fine alle vendette (da lui stesso subite nel 2005 alle regionali e con la damnatio memoriae successiva al suo mandato), sembra destinato a cadere nel vuoto.

 

Innalzare il dibattito oltre i personalismi e tornare a parlare di idee e progetti per il bene della città: questo l'invito di Cimicchi, dopo quattro anni di silenzio. Un appello che pone nuovamente l'ex sindaco al centro della scena politica orvietana e che difficilmente può restare senza risposta, tanto per i contenuti, quanto per il profilo autorevole di chi lo ha lanciato.

 

Eppure sulla Rupe, è un fuggi-fuggi generale. Le parole di Cimicchi, più volte evocato in questa campagna elettorale, come sinonimo del "vecchio che avanza" che molti vogliono vedere dietro la candidatura della Stella, ha creato, insomma, grandi imbarazzi. I telefonini del Pd ieri suonavano a vuoto. Impegni, incontri, riunioni. Si prende tempo per un incontro di coalizione. Ma del "Faraone", come viene soprannominato Cimicchi, nessuno parla.

 

E, invece, tutti ne parlano. Quello che nessuno dice apertamente, ma che si sussurra nelle piazze e in molti ambienti del centrosinistra è che il dichiarato sostegno di Cimicchi alla Stella sia un boomerang che si ritorcerà contro la candidata. E, negli ambienti più maliziosi, si pensa addirittura che Cimicchi lo sappia bene e lo abbia fatto deliberatamente. Il che la dice lunga sul clima di sospetti e tensioni che regnano nel centrosinistra alla vigilia del ballottaggio che, per la prima volta in sessant'anni, potrebbe consegnare il governo della città al centrodestra.

 

L'unico che non fa il ritroso, se gli si parla di Cimicchi, è Carlo Tonelli, tirato in ballo da Cimicchi stesso per gli attacchi di "bassissimo profilo" di cui sarebbe stato vittima da parte di Tonelli e dei suoi due sostenitori di lista: Costantino Pacioni, ma soprattutto Andrea Muzi. "Cimicchi è l'ultimo dei miei pensieri - replica Tonelli con il consueto autocontrollo -, mi ha fatto oggetto di diverbio, ma io non accetto provocazioni e se mi toglie il saluto, contraccambio volentieri".

 

Quanto alle dichiarazioni di voto, in vista del ballottaggio, Tonelli sta riflettendo insieme ai suoi. "Visto che non ci saranno apparentamenti, personalmente sarei per la libertà di voto. Quanto a me - dice l'ormani ex candidato sindaco - il primo istinto è stato quello di non andare alle urne. Ma sarebbe un messaggio negativo, perché votare è un diritto-dovere che va esercitato, pertanto credo non mi resterà altra scelta che votare scheda nulla".

 

Farà altrettanto quell'8% di orvietani che avevano scelto Tonelli nel segno della continuità con l'attuale amministrazione? E quale sponda sceglieranno tutti quegli orvietani che hanno espresso un voto disgiunto, portando il centrosinistra al 55% e lasciando indietro il candidato sindaco Loriana Stella al 48%?

 

Su questo si giocherà il turno di ballottaggio di domenica 21 giugno. Comunque vadano le cose, il consiglio comunale è ormai composto: il rapporto dei consiglieri tra minoranza e opposizione - che diventi sindaco Concina o la Stella - sarà sempre di 8 a 12, in favore di Loriana Stella.

 

 

Pubblicato il: 13/06/2009

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