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Centrodestra, quasi una vittoria

di Stefania Tomba "Niente processi"- dice Loriana Stella- "Non serve. E non adesso" . "Tonelli non mi interessa. Mi interessano gli elettori del centrosinistra". Còncina dice dice che non farà altro che "coltivare il rapporto con il territorio", senza altri testimonial di eccezione

di Stefania Tomba

ORVIETO - Il centrodestra assapora il risultato storico del ballottaggio alla stregua di una vittoria. E il Pd affronta l'ennesimo choc. Dalla lunga notte delle comunali, l'unica certezza che esce dalle urne è che è stato il voto disgiunto, ad Orvieto, a condizionare il risultato: Loriana Stella al 48,59% con le sue liste (Pd, IdV, Sinistra e libertà, Prc, "Una Stella in Comune") a oltre il 54%, Toni Concina al 42,75%, con le liste "Ol" e Pdl al 38,47%, Carlo Tonelli fermo all'8,66% e premiato meno dal disgiunto, con PdCi e "Uniti per cambiare" che hanno totalizzato il 7,18%.

Questi i risultati nudi e crudi del primo turno delle comunali 2009: oltre le polemiche, oltre le lacrime (di gioia e non), oltre le recriminazioni. Sì perché, col voto disgiunto che si affermato su larga scala, si sarebbe consumata la vendetta degli scontenti delle primarie. A suffragio di questa lettura, sono uscite dalle urne schede su schede che abbinano la scelta del candidato Concina a candidati Pd di area mociana. Ma di questo non è il momento di parlare.

"Niente processi", dice Loriana Stella: "Non serve. E non adesso". La Stella non era preparata a tutto questo. Sicura, da sempre, di vincere al primo turno, lunedì sera, si è ritrovata a lasciare via Pianzola, quando ancora il verdetto del ballottaggio era solo ufficioso. Forse anche per non dire cose di cui, poi, si sarebbe pentita. A 12 ore di distanza, però, in mezzo agli incontri serrati che il Pd ha portato avanti ieri, era già tornata al suo piglio consueto. "Stiamo lavorando per vincere il ballottaggio - dice - la città non merita di andare in mano al centrodestra. Per questo facciamo un appello a tutte le forze democratiche e alla città, per vincerlo e vincerlo bene. Per portare in Comune - conclude con ottimismo - la prima donna sindaco". E a Tonelli? La Stella ha da fare appelli? La risposta è categorica: "Tonelli non mi interessa. Mi interessano gli elettori del centrosinistra". Nessun apparentamento di lista, dunque.

Ma torniamo al voto disgiunto. Chi è molto più disinvolto, per forza di cose, a parlarne è Toni Concina, raggiante e quasi incredulo di fronte al risultato ottenuto. "È stato come vincere la coppa del mondo" sorride Concina, divertito. E, in effetti, lunedì notte, in piazza della Repubblica, era un tripudio di bandiere, come succede solo per le migliori occasioni calcistiche. "Credo che il voto disgiunto - dice Concina - non abbia un unico significato. Dentro c'è un po' di tutto: dal premio per il lavoro fatto, alla volontà di punire qualcuno, fino all'intenzione di semplificare al massimo un'operazione di voto che è eccessivamente complicata". Concina si riferisce alle tante schede in cui è stato barrato solo il suo nome, senza l'espressione di alcuna preferenza.

 "In ogni caso - insiste Concina - nel voto, disgiunto o no, c'è la volontà dell'elettore. A riprova del fatto che non ci sono più capibastone: la gente nella cabina elettorale fa quello che vuole. Per questo non capisco, e mi auguro che non vengano più utilizzati, certi metodi non ortodossi, a volte anche intimidatori, che sono stati invece adottati in alcuni casi verso chi ha fatto campagna elettorale per me".

E adesso verso il ballottaggio, inseguendo una vittoria che il centrodestra sulla Rupe sogna da sessant'anni. Il candidato di "Ol" e Pdl dice che non farà altro che "coltivare il rapporto con il territorio", senza altri testimonial di eccezione. "Se ci sarà qualche sorpresa non mi farà che piacere, ma non prevedo nessuna particolare iniziativa", dice.

Carlo Tonelli, sempre più ago della bilancia, sembra averla presa bene, dal canto suo. "Il mio obiettivo era portare in consiglio comunale un seme di coerenza, di una politica finalizzata all'interesse pubblico. E questo lo abbiamo ottenuto", esordisce Tonelli. Ancora prematuro, però, capire il ruolo che l'ex assessore intenda giocare nel ballottaggio del 21 giugno. "Non ho sentito nessuno e non cercherò nessuno - dice -. Con i rappresentanti delle mie liste, ci prendiamo una pausa di riflessione, analizzeremo il voto e serenamente valuteremo. Per adesso non mi è giunta alcuna richiesta". Il risultato di Tonelli (all'8,66%) era nelle cose.

"Ripeto, non mi interessano i punti percentuale, dispiace solo - conclude - non avere ottenuto risultati gratificanti proprio nei quartieri di Orvieto centro o a Sferracavallo dove abbiamo condotto battaglie importanti".

Infine, una nota di puro colore che offre però chiaramente l'idea della tensione che si respira in questi giorni sulla Rupe, dopo un inizio di campagna elettorale che pareva impostato tutto sul fair play: nessuno dei tre candidati, all'indomani del voto, ha alzato il telefono per chiamare l'altro.

Pubblicato il: 10/06/2009

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