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Stella e Còncina, fuori i nomi degli assessori

di Dante Freddi Sarebbe l'unica informazione utile in più per capire chi votare ed evitare "bufale" successive imposte dai partiti

foto di copertina

di Dante Freddi

I risultati elettorali ad Orvieto sono ormai conosciuti in tutti i particolari.
Il 21 si andrà al ballottaggio e il centrosinistra, che ha avuto oltre il 54% dei voti di lista, non ce l'ha fatta ad avere il sindaco. Il 21 giugno Loriana Stella si troverà di nuovo di fronte l'inesauribile Toni Còncina, avversario imprevisto, che ha regalato al centrodestra la speranza di vittoria, quella che nessuno fino ad ora aveva mostrato  così alla portata.

Modesto il risultato del centrodestra orvietano, anche in questa trend positivo in tutta Italia per il PdL. Bravo Còncina e la sua Orvieto Libera, che hanno acceso il fuoco della speranza in chi auspicava un cambiamento di Amministrazione. 
Ma essere bravi e fantasiosi e perbene non bastava a riempire l'enorme gap tra i due schieramenti, ci voleva un cavallo di Troia e guerrieri con nulla da perdere, neppure la faccia. Sono loro che hanno trovato Còncina e lo hanno utilizzato per punire lo sgarbo delle primarie. Centinaia di voti disgiunti , quelli dei più consapevoli, e altre centinaia assegnati al solo sindaco dai votanti meno raffinati , che avevano paura di sbagliare o non avevano afferrato le indicazioni. Grande mobilitazione contro Loriana Stella, neppure troppo nascosta, quindi consapevole delle successive conseguenze, che ci saranno oggi o domani.

Ora i due candidati si trovano ad affrontare altre due settimane di dura campagna elettorale, senza possibilità di lanciare messaggi nuovi, originali, convincenti più di quelli di ieri. Qualche intervista, qualche manifestazione, magari con qualche artista di grido, tanto per arrivare al 21.
Tonelli e Piccini, Muzi e Pacioni, dicono gli osservatori attenti, saranno decisivi.
Lo saranno i loro elettori, che in in 1.171 hanno votato il medico orvietano.
E lo saranno indipendentemente dalla volontà  dei leader di Comunisti  italiani e Uniti per cambiare. A parte famigliari e famigli, presenti in blocco nelle due liste, gli altri, i semplici simpatizzanti, voteranno per chi vogliono e sceglieranno Stella e Còncina rispetto alla loro sensibilità e non alle indicazioni "politiche" di leader senza leadership.  Credo che la scelta auspicabile per Stella e Còncina sarebbe mettersi d'accordo subito almeno su una cosa: niente cedimenti ai ricatti di nessuno.
Sarebbe un'opzione buona e conveniente per tutti, soprattutto per Orvieto.

Ma ci sarebbe da giocare anche un'altra carta, che non può essere sbagliata, rischiosa ma anche vincente, che aggiungerebbe qualcosa di fondamentale per aiutare a scegliere il sindaco di Orvieto: la sua squadra.
Vogliamo sapere chi governerà la città, perché le idee, tutte, corrono sulle gambe degli uomini.
Chi non ha il coraggio di esprimersi ora vuol dire che ha in riserbo qualche "bufala" e o che intende rifilarci qualche personaggio a cui il sindaco è costretto, che anziché guadagnare farebbe perdere consensi "nuovi". 
Allora, Stella e Còncina, fuori la squadra.

I risultati elettorali raccontano le dinamiche che si sono scatenate

TONELLI               1171   ( + 259 )

Comunisti Italiani     582

Uniti per Cambiare   330

 

CONCINA            5778    ( + 889 )

Orvieto Libera        1435

PdL                        3454

 

STELLA               6567    ( - 339 )

Rif. Comunista        482  

IDV                         336

PD                         4744

Sin. e Lib.                938

Una Stella in Com.  406

(quelli in rosso sono i voti assegnati ai candidati e non collegati alla sua lista o non collegati ad alcuna lista)

 

Pubblicato il: 10/06/2009

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