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Tonelli. 'Lavorare per consegnare Orvieto ad una nuova classe dirigente'

di Stefania Tomba L'intervista a Carlo tonelli, candidato sindaco di Orvieto. Il più "mociano dell'Amministrazione uscente se la prende con le primarie e con lo spririto critico presente nel PD della Stella

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO - Assessore prima allo Sviluppo economico poi allo Sport, Carlo Tonelli (PdCi e "Uniti per cambiare") è sceso in campo per contrastare l'inattesa candidatura di Loriana Stella. Per farlo ha messo insieme il suo partito, il PdCi - capolista Costatino Pacioni - e una lista civica traversale animata dall'imprenditore Andrea Muzi. Il suo obiettivo, dice, non è il ballottaggio.

Una candidatura "scomoda" la sua che spacca il centrosinistra, aprendo margini al centrodestra. Ma cosa l'ha spinta a difendere ad oltranza l'amministrazione uscente, malgrado il sindaco, per primo, abbia accettato l'esito delle primarie e la conseguente candidatura in Provincia?

"Non è stata la mia candidatura a spaccare il centrosinistra, ma le primarie e quello che è stato detto durante lo svolgimento delle medesime. Difendendo l'amministrazione uscente ho coerentemente rappresentato il giudizio sostanzialmente positivo espresso dalle forze politiche di maggioranza prima delle primarie e poi completamente ribaltato. Ho difeso i risultati del risanamento di bilancio, gli investimenti nelle infrastrutture, gli impegni assunti nella partecipazione con i consigli di zona (alcuni ancora da realizzare) ed il patto con gli elettori assunto nel 2004 dal PdCI e completamente rispettato nei suoi punti programmatici (variante di Sferracavallo, parte superiore del parcheggio del via Roma come spazio ludico-ricreativo, nuovo piano del commercio)

Le due liste che la sostengono colpiscono per originalità e varietà: da Costantino Pacioni all'imprenditore Andrea Muzi. Su quali elementi di coerenza si basa l'identità del vostro schieramento?   

"Le due liste che mi sostengono debbono colpire anche per l'onestà, la serietà, la novità e la determinazione dei componenti. Uniti - ne sono orgoglioso - dal riconoscimento della coerenza, dignità e capacità amministrativa del candidato a sindaco e con un unico ed ambizioso obiettivo: lavorare per consegnare Orvieto ad una nuova classe dirigente".

Se la sente di fare una pronostico? Che percentuale conta di raggiungere?

"Non è possibile fare alcuna previsione, a mio avviso, perché ci troviamo in una situazione non paragonabile alle precedenti e perché tutti gli schieramenti potrebbero essere oggetto di voto disgiunto".

E in caso di ballottaggio? Quali saranno le vostre condizioni?  

"Chiunque si candida a sindaco non pensa ad ipotesi di ballottaggio. Gli altri due candidati hanno già rilasciato dichiarazioni di non apparentamento ed io sono impegnato solo nell'ottenere il massimo risultato possibile. Teoricamente qualora si ponesse questa ipotesi le condizioni ricalcherebbero il percorso del 2004 che abbiamo reso pubblico con un manifesto affisso negli spazi elettorali: punti programmatici politici di grande interesse per la collettività da sottoscrivere e realizzare nel periodo della consiliatura. La poltrona mi è già stata offerta e l'ho rifiutata.

La cosa più giusta e quella più sbagliata fatta dall'amministrazione Mocio.

"La cosa più giusta e' stata l'operazione di risanamento dei conti pubblici e le operazioni ad essa collegate. La cosa sbagliata e' stata di non averlo fatto prima del 2006".

Infrastrutture: quali le priorità?

"Le priorità infrastrutturali sono collegate alla loro importanza in relazione allo sviluppo ed al miglioramento della vivibilità dei cittadini: variante di Sferracavallo, primo stralcio della complanare, casello Orvieto nord ed il miglioramento della Baschi-Todi".

La soluzione per la Piave, secondo l'amministrazione Tonelli.

"Per la Piave due ipotesi: apertura delle buste contenenti le offerte pervenute per verificare se esistono condizioni interessanti e procedere di conseguenza. Oppure: un nuovo bando, integrando o modificando gli indirizzi del consiglio comunale, prevedendo anche l'opzione vendita del complesso, anche in lotti, secondo una progettualità complessiva di rispetto del contesto architettonico, fruibilità degli spazi esterni (come se si trattasse di un quartiere nuovo della città), con un unico obbiettivo: occupazione e sviluppo".  

 

Pubblicato il: 04/06/2009

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