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Concina a Nuccio Fava. Basta con lo 'spregevole gioco di calunnie e insinuazioni'

Dall'inizio della mia candidatura a Sindaco di Orvieto sono stato periodicamente calunniato e accusato di varie nefandezze, a volte divertenti e a volte meno: dal mio pianoforte calato dall'alto a casa mia nientemeno che dall'elicottero di Silvio Berlusconi (divertente)  all'ipotetico appoggio trasversale alla mia candidatura dell'ex Sindaco Stefano Cimicchi (forse per alleggerire il suo vero appoggio alla mia avversaria), a un misterioso mandato di cattura internazionale (tipo Buscetta), alla mia responsabilità di aver causato il crollo delle azioni Telecom (addirittura!).

Adesso scende in campo il "mezzobusto diccì" (definizione del Corriere dell'Umbria) Nuccio Fava, reso immortale anni fa dal grande Sergio Saviane , quando lo battezzò per sempre "favanuccio".

Affiancato "dall'amico di vecchia data" Renato Bordino, ambedue con poco senso della misura, mi ha accusato, nell'ordine: di parlare irresponsabilmente di voler condurre Orvieto "entro i confini di Roma Capitale" (farneticazione assoluta: Alemanno, e non io, ha dichiarato di voler firmare con me Sindaco un protocollo di accordo Roma/Orvieto, con caratteristiche che non hanno niente a che vedere con le appartenenze territoriali); di ignoranza o mala fede; di panzane elettorali; di investitura dall'alto, "apparentemente sganciata dalla logica dei partiti ed invece subalterna ad una concezione autoritaria dove i cittadini sono visti come sudditi chiamati, forse, a ratificare scelte fatte in altre stanze", insomma una specie di Grande Fratello orvietano.

Nuccio Fava infine si scatena contro il mio curriculum, che vorrebbe conoscere in maniera molto più dettagliata: lo farò volentieri quando vuole, dottor Fava, senza chiederle in cambio dettagli sulla sua sfolgorante carriera RAI, fulgido esempio di pura meritocrazia, "sganciata dalla logica dei partiti", come dice lei.

Infine, le due società delle quali sono forse indegnamente Presidente: due piccole società, perfettamente individuabili, con bilanci trasparenti, gestite da giovani imprenditori (capisce questa parola?), che mi hanno chiesto se potevo dare loro una collaborazione soprattutto relazionale. Cosa che ho fatto molto volentieri, pronto ovviamente a dimettermi (una volta Sindaco) se davvero dovessero riscontrarsi "conflitti di interesse": e so quanto nella DC d'antan che lei ha frequentato tanti anni fa questa fosse una assoluta prassi comportamentale.

E qui mi fermo e divento anche meno amichevole: ho improntato finora la mia campagna elettorale nel rispetto assoluto degli avversari che si candidano ad essere il Sindaco di tutta la città e nella correttezza assoluta che ho sempre avuto (lei non ci crederà) nei miei comportamenti personali e professionali. Da qualche settimana sono spinto da ambienti e persone più diversi ad attaccare personalmente candidati avversari in odore di indagini giudiziarie.

Non mi va. Non è il mio stile. Non vorrei essere obbligato a farlo se lei e la coalizione alla quale lei appartiene continuaste questo spregevole gioco di calunnie e insinuazioni, finora l'unico e fondamentale esercizio politico ed elettorale.

 

 

 

Pubblicato il: 02/06/2009

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