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Loriana Stella, 'una donna in Comune'

di Stefania Tomba "Sono ottimista per natura e fiduciosa negli orvietani: non credo che ci sarà ballottaggio". Tra le priorità bilancio, servizi alle famiglie, viabilità

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO - A meno di una settimana dal voto, con la campagna elettorale al rush finale, dedichiamo un focus ai tre candidati in corsa per il Comune di Orvieto. Lo facciamo con altrettante interviste. Si parte con Loriana Stella, candidata sostenuta da Pd, IdV, Sinistra e libertà, Prc e "Una Stella in Comune" (lista civica).

Signora Stella, una donna in Comune: è un valore aggiunto?

"Credo che le donne stiano dimostrando di saper amministrare bene la Cosa Pubblica con forse maggiore passione e coinvolgimento emotivo degli uomini. Se verrò eletta, sarò la prima donna sindaco nella storia di Orvieto: questo è importante non solo perché simbolicamente determina un'emancipazione politica delle donne, ma soprattutto perché è indice di un cambiamento culturale nella concezione dei ruoli sociali, nella sempre maggiore parità di opportunità tra i due generi. So bene che per le donne è, e sarà sempre, più difficile coltivare l'interesse per la politica: una donna è spesso anche e soprattutto mamma e questo ruolo fondamentale nella "istituzione famiglia" richiede tempo, energia e amore che, se consideriamo anche gli impegni lavorativi, spesso male si concilia con le riunioni, le assemblee, i direttivi".

La sua candidatura, e poi l'esito delle primarie, hanno determinato un grande choc dentro il partito. Crede che tutto questo sia rientrato adesso? Potrà contare sul voto unito di tutto il Pd?

"Le primarie sono state importantissime perché hanno invertito quel processo dirigistico e sempre più oligarchico che stava inghiottendo il partito. C'è stato uno scontro duro, è vero, ma credo che sia servito a far maturare molte persone e a valorizzare le capacità di tanti dirigenti di partito che, proprio per le primarie, hanno potuto dimostrare le loro capacità politiche, organizzative e comunicative. Il partito ne ha senza dubbio guadagnato ed è per questo che credo che l'intelligenza ed il senso di responsabilità di tutto il gruppo dirigente possa portare, anche coloro che non hanno condiviso la mia candidatura, a capire che è il popolo che ha scelto quale è il candidato sindaco di Orvieto, secondo le regole democratiche che ci siamo dati. Sono fiduciosa".

Il centrodestra l'ha identificata con "il vecchio che avanza" e anche la campagna delle primarie di Stefano Mocio era improntata sul mettere in guardia gli elettori da "subdoli tentativi di restaurazione". Non è stanca di sentirsi dire che la sua candidatura è il ritorno dell'ex sindaco Cimicchi?

"Non vorrei scendere a confronti semplicistici, ma sentirmi dire che rappresento "il vecchio" da un centrodestra che ricandida al consiglio comunale gli stessi nomi per la terza o quarta volta mi fa sorridere. Il nuovo non sta "in" Loriana Stella, ma è "con" Loriana Stella: il nuovo sono tutte quelle persone che mi sono vicine e che credono in un metodo diverso, un approccio diretto alla politica ed al rapporto con la città. Molte di queste persone non sono candidate e magari non compaiono sui giornali, ma stanno lavorando duramente per affermare questa nuova visione di partito, di amministrazione e di politica territoriale. Il rinnovamento è questo: impegnarsi per migliorare la città e la sua gestione anche senza ricoprire incarichi istituzionali o di alto livello dirigenziale, dedicare tempo e energie per una idea di politica nuova, dove il contributo di tutti diventa essenziale".

Partecipazione e ascolto. Il suo programma elettorale è in continua evoluzione sulla base di questo metodo. Una novità conciliabile, anche in futuro, con gli equilibri e con i tempi della politica?

"Il mondo, la società e i media sono veloci, mutevoli e la quantità di novità che immettono nelle nostre vite è impressionante. La politica non regge il passo di questi processi, è condannata ad avere il fiatone, ad arrancare. Cercare di interpretare la contemporaneità con strumenti antichi è inadeguato, inutile e molto spesso dannoso: vanno disimparate le vecchie procedure politiche e imparate di nuove, nella coscienza che anche queste a breve saranno inadatte. Tutto questo è possibile soltanto attraverso la partecipazione vera e reale, unico strumento attraverso il quale la politica può reggere il passo della contemporaneità, unico mezzo che garantisce alla cittadinanza quel protagonismo di cui ha bisogno e che fa da collante con le istituzioni ed i partiti".

Ci indichi tre priorità programmatiche dei suoi primi 100 giorni da sindaco.

"Per prima cosa credo sia doveroso verso i cittadini chiarire una volta per tutte quella che è la situazione del bilancio comunale ed intervenire, se sarà necessario, per sistemare eventuali discrepanze. Un'altra priorità è costituita dai servizi: la costruzione degli asili nido di Ciconia e della zona di Bardano sono progetti che devono realizzarsi nel più breve tempo possibile. Di rapida soluzione deve essere il problema del traffico e dei parcheggi, soprattutto nel centro storico, ad Orvieto scalo e Sferracavallo: è mia intenzione mettere mano in maniera seria e decisa al piano della mobilità e provvedere alla revisione di alcuni aspetti ormai non più sostenibili".

Edilizia e territorio. Rifiuti e ambiente. Quali novità nella sua ricetta di governo?

Oggi parlare di sviluppo economico e di difesa delle risorse ambientali non significa discutere di due argomenti contrastanti tra loro: una politica rispettosa del patrimonio paesaggistico non è solo doverosa, ma può rappresentare un importante volano di sviluppo per tutte quelle aziende che stanno al passo coi tempi e che adeguano le loro produzioni ai nuovi standard ambientali europei. Nelle scelte urbanistiche e di edilizia nella città sarà centrale la "politica del recupero": un'analisi attenta e dettagliata degli immobili esistenti ed un sistema di incentivi studiato per rivalorizzare quei tanti edifici di pregio presenti ad Orvieto.

Un partito che fa ancora le prove di unità, una coalizione molto articolata e degli interlocutori in Provincia e in Regione che potrebbero essere i suoi "avversari" di ieri. Si sveglia mai con l'incubo di vincere le elezioni e di ritrovarsi una città ingovernabile?

"La coalizione ha lavorato su un programma unitario in maniera seria e serena. E' una coalizione articolata, ma questo non deve essere interpretato come un ostacolo bensì come una risorsa nel dibattito politico delle forze di centro-sinistra. Come ho già avuto modo di dire, sono fiduciosa nell'intelligenza e nel senso di responsabilità e democrazia di quella parte del PD che durante le primarie ha "tifato" per l'altro candidato".

In caso di ballottaggio, quali equilibri ricercherà?

"Sono ottimista per natura e fiduciosa negli orvietani: non credo che ci sarà ballottaggio".

 

Pubblicato il: 02/06/2009

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