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Si aggrava di giorno in giorno la posizione del cingalese

A mettere l'uomo, Gunamuninge Nimalsiri De Silva, di 46 anni, sotto una luce ancor più fosca sarebbero, adesso, anche alcune affermazioni della piccola che ha assistito all'aggressione della madre

ORVIETO - Si aggrava di giorno in giorno la posizione del cingalese che, la notte di domenica scorsa, ha coltellato la moglie sotto gli occhi della figlioletta di 6 anni. A mettere l'uomo, Gunamuninge Nimalsiri De Silva, di 46 anni, sotto una luce ancor più fosca sarebbero, adesso, anche alcune affermazioni della piccola. "Se non la smetti di piangere faccio del male anche a te": con queste parole il papà l'avrebbe apostrofata, mentre col coltello stava quasi per uccidere la moglie.

Affermazioni scioccanti che adesso i carabinieri hanno tutta l'intenzione di vagliare col massimo scrupolo e, ovviamente, nella massima riservatezza, oltre che nel rispetto della piccola. I militari non hanno ancora sentito la donna, le cui condizioni ormai non destano più preoccupazione.

Il cingalese resta dietro le sbarre e dalla sua, a questo punto, sembra avere davvero poche attenuanti. Eccetto, forse, lo stato di alterazione dovuto all'alcol con cui avrebbe agito e il fatto di essersi costituito ai carabinieri. Se ne saprà di più, comunque, quando i militari riusciranno a parlare con Mahendrika Nirosheni, la moglie 33enne del cingalese che è tuttora ricoverata al Santa Maria della Stella, oltre che con la piccola le cui affermazioni dovranno essere attentamente vagliate. I fatti risalgono alla notte di domenica scorsa, quando De Silva, da tempo in crisi con la moglie, intorno alle 4 di notte, ha inferto alla donna diversi fendenti alle spalle, alle braccia e alle gambe, recidendole l'arteria femorale. Ferite che potevano essere mortali. Il tutto otto gli occhi della figlia. Poi è andato dai carabinieri a costituirsi. Adesso sostiene che non voleva ucciderla.

Pubblicato il: 31/05/2009

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