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La rivolta degli agricoltori

Confagricoltura Orvieto ha intrapreso le vie legali, decidendo di portare in tribunale Provincia di Terni e Regione dell'Umbria, per risolvere la questione dei danni provocati dai cinghiali

di STEFANIA TOMBA

ORVIETO - La rivolta degli agricoltori. Alla fine per risolvere l'annosa questione dei danni provocati dai cinghiali, Confagricoltura Orvieto ha intrapreso le vie legali, decidendo di portare in tribunale Provincia di Terni e Regione dell'Umbria. Gli imprenditori agricoli vogliono il risarcimento integrale dei danni. E in tempi certi. "Alcune misure per il contenimento della specie sono state adottate sia da parte della Regione che della Provincia, tuttavia dobbiamo registrare che i risultati ottenuti sono del tutto insufficienti - esordisce il presidente di Confagricolutura Orvieto, Roberto Poggioni -. Per i nostri agricoltori poi oltre al danno, si è aggiunta anche la beffa di vedersi liquidati i danni subiti, oltre che in ritardo di più di due anni, anche con somme che si aggirano intorno al 30% dell'effettivo valore degli stessi".

La polemica va avanti da anni e si aggravata nel 2008, con l'eplosione che la specie ha avuto su tutto il territorio provinciale, facendo registrare numeri record nell'Orvietano. A fronte di una forte azione di selezione e cattura che è praticamente raddoppiata tra il 2007 e il 2008, infatti, il numero dei cinghiali abbattuti dalle squadre di cacciatori nell'Orvietano, nell'anno appena trascorso, invece che diminuire è addirittura aumentato. Con punte significative verso l'alto, in particolare, ad Allerona. Altrettanto dicasi per i danni provocati alle coltivazioni che, nel 2008, tra Orvieto e l'Orvietano ammonterebbero a circa 750mila euro. Di qui, alla luce dei ritardi e dei risarcimenti parziali, l'azione legale di Confagricoltura.

 "Se come riteniamo continueremo ad ottenere sentenze favorevoli come è già avvenuto - insiste Poggioni - e se le altre organizzazioni agricole investite dei nostri stessi problemi, intenderanno intraprendere iniziative simili alla nostra, allora forse gli organi competenti, di fronte a risarcimenti che superano solo per il 2008 di gran lunga il milione di euro, potrebbero finalmente intervenire adottando efficaci e risolutive misure di prevenzione, che abbiano come solo fine la drastica diminuzione dei danni arrecati alle colture agricole da parte di tutta la fauna selvatica. È quello su cui Confagricoltura Orvieto insiste da sempre, perché i nostri agricoltori  non chiedono altro che  essere liberi di poter coltivare la propria terra, e di poterne raccogliere i frutti".

Le cifre dei danni sono effettivamente allarmanti, basti pensare che in molti Comuni dell'Orvietano i danni denunciati dagli agricoltori, nel solo 2008, equivagono o sono di poco inferiori o addirittura a volte superiori ai danni denunciati complessivamente negli ultimi sei anni (dal 2002 al 2007). È il caso del Comune di Orvieto dove, nell'anno scorso, sono stati denunciati danni per 323mila e 729 euro, a fronte dei 379mila e 164 euro denunciati dal 2002 al 2007. C'è poi il caso limite di Allerona, dove i danni, nel solo 2008, ammontano a 96mila e 79 euro a fronte di 74mila e 990 denunciati complessivamente nei sei anni precedenti.

Pubblicato il: 29/05/2009

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