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Ci vorranno 600mila euro per la messa in sicurezza della scuola di Piazza Marconi

L'intervento non riguarderà soltanto la sostituzione del cornicione ma verranno anche sostituite le travi e potenziate le misure antisismiche

foto di copertina
ORVIETO - Ci vorranno 600mila euro per la messa in sicurezza della scuola primaria Luigi Barzini di piazza Marconi che lo scorso 16 dicembre ha subito il crollo di una porzione di cornicione: l'intervento non riguarderà soltanto la sostituzione del cornicione ma verranno anche sostituite le travi e potenziate le misure antisismiche. È quanto emerge dalla relazione redatta dal dirigente del settore Tecnico, in Comune, l'ingegner Mario Angelo Mazzi, in vista dell'assestamento di bilancio ad hoc che l'amministrazione si appresta ad approvare lunedì prossimo in sede di consuntivo. L'intervento verrà messo in cantiere non appena sarà concluso l'anno scolastico e, a quanto pare, si è rivelato ben più impegnativo di quanto si potesse inizialmente pensare. "Dopo la messa in sicurezza degli spazi esterni adiacenti all'edificio - scrive Mazzi nella relazione - si è proceduto ad effettuare prelievi di materiali, prove vibrometriche e verifica di eventuali cedimenti differenziali". Dalle analisi "emerge - riferisce il dirigente - che la condizione dell'edificio è stabile, ma la consistenza della malte non consente il recupero del cornicione anche in ragione dell'assenza di un cordolo sommatale". "Pertanto - suggerisce Mazzi - l'intervento obbligato è la sostituzione del cornicione con un altro più leggero di uguale geometria e la realizzazione di cordonature ai vari livelli che garantiscano omogeneità di risposta ad eventuali azioni dinamiche. In considerazione della necessità di realizzare il ponteggio sull'intera superficie e quella di smantellare gran parte della copertura, è senz'altro necessario provvedere alla sostituzione delle travature originarie al fine di assicurare l'ancoraggio e quindi il sostegno dei controsoffitti. Dovendo cioè procedere con urgenza e durante il periodo di chiusura della scuola con impiego di opere provvisionali rilevanti si ritiene opportuno aumentare il più possibile la risposta dell'edificio ad eventuali azioni sismiche e rendere conforme tutti i materiali sospesi non strutturali alle nuove direttive. L'importo rilevante - dice ancora il dirigente - è indotto dalle dimensioni dell'edificio". Le analisi, le variazioni progettuali, le modalità attuative sono coordinate sempre dal professor Agostino Catalano della Università Federico II di Napoli e rientrano nel piano predisposto per la verifica di tutti gli edifici scolastici. Le ragioni del crollo che, alle ore 20 dello scorso 16 dicembre, ha "soltanto" distrutto fortunatamente un auto in divieto di sosta, sarebbero da imputare, per il Comune, "alle spinte del vento e alle vibrazioni indotte dal passaggio dei mezzi in aderenza al muro della scuola"

Pubblicato il: 23/05/2009

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