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Venti minuti di follia perché il figlio rischia la bocciatura

L'uomo avrebbe anche cercato di riversare sulla scuola le colpe per la resa scolastica del figlio, arrivando a minacciare la dirigente di aggressioni fisiche pesanti, se davvero gli insegnanti non avessero fatto nulla per salvare il figlio dalla bocciatura. Arrestato

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ORVIETO - Nessuna via di mezzo. Se qualche tempo fa una mamma, per il cattivo andamento scolastico del figlio, lo aveva punito facendolo camminare in ginocchio dall'aula delle udienze fino al parcheggio della scuola, stavolta un padre ha decisamente superato ogni limite. Richiamato dalla preside, l'uomo - M.F. le iniziali, quarantasette anni, incensurato - ha dato in escandescenza, finendo in manette per minacce, danneggiamento aggravato e interruzione di pubblico servizio. Alla scuola media Ippolito Scalza, nel quartiere di Ciconia, il personale è ancora sconvolto.

È sabato mattina (ma la notizia si è appresa soltanto ieri). Il padre di uno studente varca i cancelli dell'istituto scolastico. Il ragazzino rischia la bocciatura e la dirigente, nei giorni scorsi, aveva mandato a chiamare la famiglia, come si fa di prassi in questi casi, per mettere i genitori al corrente del cattivo andamento scolastico del figlio. Per evitare sorprese alla chiusura dell'anno scolastico, ormai imminente. Ma quello che è successo dopo, è qualcosa che ha dell'incredibile. A confronto con la preside, infatti, l'uomo, una volta appreso che il figlio rischiava di perdere l'anno, ha alzato il tono e le mani. Inveendo con minacce di ogni genere nei confronti della povera dirigente e, addirittura, scaraventando a terra tutto quello che era sulla scrivania dell'ufficio. L'uomo avrebbe anche cercato di riversare sulla scuola le colpe per la resa scolastica del figlio, arrivando a minacciare la dirigente di aggressioni fisiche pesanti, se davvero gli insegnanti non avessero fatto nulla per salvare il figlio dalla bocciatura.

Venti minuti di straordinaria follia in cui il genitore si sarebbe asserragliato nell'ufficio della dirigente, impietrita e terrorizzante da quella furia che poteva investirla da un momento all'altro. Alla fine la donna è riuscita a divincolarsi e sgattaiolare in una stanza vicina dove ha chiamato i carabinieri e tirato un sospiro di sollievo. Il 112, a metà mattinata, è intervenuto immeditamente sul posto e non ha avuto vita facile e riportare l'uomo alla calma.

Il quarantasettenne, residente ad Orvieto da parecchi anni, ma non originario della zona, è stato tratto in arresto e associato al carcere cittadino di via Roma, dove resta a disposizione del magistrato inquirente. Dovrà rispondere di micacce e danneggiamento aggravato ma anche di interruzione di pubblico servizio.

Pubblicato il: 19/05/2009

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