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Sulle nomine alla Asl Cimicchi si dimette da Presidente della Conferenza dei Sindaci

È la fine del progetto di solidarietà tra Orvieto e Terni. Comincia la guerra.

Politica

di Giorgio Santelli

Due mesi fa furono nominati i direttori generali di tutte le Asl Umbre. Ciano Ricci Feliziani e Marco Aurelio Lombardelli furono "accommiatati" e all'Azienda Sanitaria autonoma dell'Ospedale di Terni venne nominato il Dr. Macchitella (Ds) che prima stava a Foligno (Ds). Alla Asl n. 4 viene nominato D'Ingecco (Margherita), anche lui di Foligno che era direttore sanitario di Macchitella quando lui stesso stava a Foligno. Di Foligno è anche Maria Rita Lorenzetti. Un caso?

Oggi sono stati nominati gli apicali più importanti dell'Azienda Sanitaria di Terni e della Asl n. 4. Qualcuno pensava che Orvieto, in qualche modo, venisse rappresentato. Si sostenenva, a livello locale, la candidatura di Edoardo Romoli quale direttore sanitario. All'azienda Sanitaria a Terni è stato nominato il dr Gianni Giovannini ex direttore sanitario della Asl 4 (Ds) e direttore amministrativo dell'Azienda sanitaria dell'ospedale di Terni il dr Licato (Margherita).

PAssando alla Asl 4 il direttore generale D'Ingecco ha nominato il dr Lorenzoni (Ds) che è di Terni ed era stato mandato via da Lombardelli prima dell'arrivo di Giovannini aTerni. Direttore amministrativo il dr Osimano, provveditore della Asl di Foligno (Margherita).

Così anche nella provincia di Terni Ds e Margherita governano la sanità. Con una differenza. Ad Orvieto sembra pesante la folignizzazione della sanità della Provincia. Oggi la rabbia di Cimicchi e le sue dimissioni da Presidente dell'Assemblea dei sindaci della Asl di Terni, nemmeno interpellato o meglio avvisato prima della nomina effettiva dei nuovi direttori.

Nei prossimi giorni ci si aspetta che le stesse coalizioni di centro sinistra del comprensorio orvietano si esprimano contro quest'ennesimo tentativo di azzerare l'autonomia di Orvieto e di un territorio importante per la regione dell'Umbria. Nel momento in cui si disse che nulla sarebbe cambiato nel momento in cui si fosse chiusa l'Asl di Orvieto, proprio gli assessori perugini e ternani presenti nella maggioranza di allora in Regione, avevano giurato sulle necessarie tutele per il territorio.

Infine, speriamo che il consigliere regionale Costantino Pacioni di queste nomine sapesse qualcosa. Se lo sapeva, ci chiediamo, perché non ha detto nulla? Non è possibile che Costantino Pacioni non fosse a conoscenza di nulla e che qualcuno non gli avesse detto niente di ciò che stava effettivamente accadendo. Ora auspichiamo che lui trovi il coraggio di presentare una interpellanza al Presidente Lorenzetti e all'assessore alla sanità. Come extrema ratio - nel momento in cui fosse chiaro l'ennesimo tentativo di boicottaggio del territorio orvietano ad opera dei potentati così ben evidenziati da Cimicchi nel suo intervento - abbia lo stesso coraggio del sindaco e presenti le sue dimissioni da Consigliere di un consiglio regionale che non lo interpella nemmeno per le questioni del suo territorio nonostante le sue seimila preferenze.

 

L'intervento di Stefano Cimicchi, sindaco di Orvieto

Prendo atto che gli sforzi compiuti in questi anni per far crescere un "sistema" provinciale degno di questo nome sono stati del tutto inutili. Le nomine dei dirigenti della ALS effettuate "materialmente" dal Direttore D'Ingecco ma in realtà frutto di una attività lottizzatoria a largo raggio, tendente a recuperare sulle recenti nomine regionali, confermano l'assenza di ogni tipo di presenza orvietana nei vertici aziendali. Così dopo la inutile vampirizzazione della ALS di Orvieto, il lavoro è stato completato con scelte compiute in totale assenza di consenso da parte della Conferenza dei sindaci. Per quanto mi riguarda, a questo punto il Presidente (della Conferenza dei sindaci, naturalmente!!) lo può fare qualcun altro, tanto in questa Provincia la pari dignità non esiste.

Vorrei aggiungere che la nostra pazienza è stata già messa a dura prova sul Sistema Idrico e sul Piano dei Rifiuti. Infatti, nel primo assistiamo ad una continua rissa, in pubblico, tra ASM e privati a tutto danno della immagine degli enti e delle tasche dei cittadini, quando poi quel "privato" se lo sono scelti loro. Sui rifiuti siamo stati lasciati soli con la "grana" della Campania perché da oltre un anno non è stata convocata neanche l'assemblea di Ato che prevedeva la legge. Eppure noi avevamo tenuto atteggiamenti apertamente solidaristici che neanche ai tempi di Ciaurro avevamo concesso.

È evidente che manca una intelligenza politica complessiva che guidi i processi ed eviti di procedere per "sciabolate". Spero solo che non ci sia qualche ipocrita che, in fatto di nomine, si scandalizzi al sentire il lamento del territorio "escluso" dal tavolo della lottizzazione. Insomma, qui finisce l'avventura di un progetto politico al quale avevamo fornito tutto il nostro apporto, ora inizia una fase di verifica in cui saremo impegnati, come sempre abbiamo fatto del resto, a difendere fino in fondo tutti i nostri interessi (e pensare quanto abbiamo lottato per bloccare ogni spinta centrifuga!!!). D'altra parte, già Primo Levi, nel suo famoso racconto della seconda guerra mondiale citò dal Talmud la frase del Rabbino Hillel: "se non sono io per me chi sarà per me? e quand'anche io pensi a me, che cosa sono io? e se non ora, quando?"

Pubblicato il: 28/08/2003

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