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Tonelli, Muzi e Pacioni si presentano

Muzi: "Ad Orvieto se si vuole incidere realmente - ha sentenziato il presidente della Cardeto - non si può fare a meno della sinistra"

foto di copertina

ORVIETO - "Fuori dalla mia coerenza, io non sono nulla. È per questo che quando ho visto ribaltato il giudizio positivo sull'amministrazione, sono sceso in campo". È con un velo di emozione che l'attuale assessore Carlo Tonelli, a distanza di neanche un'ora dalla Stella, ha presentato ieri mattina la sua candidatura e la squadra. Al suo fianco i due "capitani" delle liste che lo sostengono: Costantino Pacioni, per il PdCi, e l'imprenditore Andrea Muzi, presidente della Cardeto, per la lista civica "Uniti per cambiare".  

"Non mi sono posto il problema se la mia faccia sia nuova oppure no, è una faccia onesta e coerente che degnamente può rappresentare un nuovo modo di fare politica", ha detto Tonelli nel presentare il suo progetto, incentrato soprattutto sulla continuità di quello che ritiene essere un buon lavoro svolto dall'attuale amministrazione. Candidatura di disturbo, la sua? "Non è questa la mia intenzione, anche se di disturbo può esserlo per qualcuno" ha detto Tonelli, candidato che secondo molti sarebbe destinato a raccogliere i voti degli scontenti delle primarie. "Questo sminuisce la mia candidatura" ha replicato con una punta di risentimento. Un unico tentennamento. Quando gli viene messa davanti la candidatura dell'attuale sindaco Mocio alle provinciali, del tutto organica con il Pd. "È una scelta che può porre alcuni problemi di interpretazione - ha detto Tonelli - ma è una domanda che non va rivolta a me".

Di continuità ha parlato anche Costantino Pacioni, limitandosi ad indicare l'esigenza di mettere a frutto l'esperienza di governo maturata dal centrosinistra.

Chiamato a spiegare i motivi del suo impegno che ha destato molte sorprese Muzi, infine, ha spiegato: "È tempo di reagire, bisogna togliere la politica a chi la fa per mestiere. Sempre più persone che non vivono di politica dovrebbero fare questa scelta, se vogliamo realmente cambiare le cose". L'imprenditore, notoriamente non di sinistra, non sembra sentirsi a disagio in mezzo ai comunisti. "Ad Orvieto se si vuole incidere realmente - ha sentenziato il presidente della Cardeto - non si può fare a meno della sinistra".

Pubblicato il: 15/05/2009

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