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Marco Sciarra. Candidato consigliere comunale nella lista 'Orvieto Libera'. Per Toni Còncina sindaco di Orvieto

foto di copertina

Aggiornamento al 15 maggio

Pubblico ringraziamento a Loriana Stella
Un atto dovuto, avendo accettato di candidarmi con Orvieto Libera, è ringraziare pubblicamente Loriana Stella. In maniera sincera e sentita, per nulla ironica o retorica.
Mi sento di ringraziarla perché è stata lei la prima a propormi un bel percorso politico e di chiedermi di impegnarmi per la città e per il territorio. Lo ha fatto attraverso i suoi ragazzi lo scorso autunno e di persona all'inizio di gennaio.
Da allora ho collezionato 14 richieste di candidatura da 14 persone diverse, per 6 differenti liste.
Ma la richiesta della Stella mi ha colpito, come forse credo l'abbia colpita la mia risposta, quando, appena l'Epifania, mi propose di pensare ad un mio ingresso nei gruppi di lavoro del suo forum «Orvieto Capace di Futuro» sui temi del turismo, con eventuale incarico finale. Fui schietto e quasi blasfemo, dicendole chiaramente:«Dopo aver regalato a Terni il consorzio di promozione turistica, il sistema turistico locale, la strada dei vini e altre cosette, non avrà bisogno, per poter fare turismo nel nostro territorio, di Marco Sciarra in giunta, ma di Padre Pio assessore al turismo».
Nei lunghi colloqui che ne sono seguiti con i suoi supporter, sono uscite fuori alcune mie previsioni: dalla sparizione dei nomi degli stessi supporter dalle liste in caso di vittoria delle primarie, ai rimpasti di comodo, dagli ideali svenduti per appropriarsi di un simbolo a qualche furbetto dell'ultimo minuto. Avevo previsto tutto, Lombardozzi escluso, ovviamente.
Chissà, magari, se Loriana Stella si fosse affrancata dagli apparati farraginosi del partito che l'ha già isolata, conoscendo e stimando alcuni dei sui sostenitori più affezionati e fiduciosi nel percorso democratico intrapreso (e sfracellatosi al momento della compilazione delle liste), forse avrei anche potuto accettare. O forse no.
Dico spesso che sono tre "P" a guidare le mie scelte: Passione, Pigrizia, Paura.
Così, se la mia passione per Orvieto e per il suo magnifico territorio non si discute, la pigrizia mi diceva di starmene comodo comodo a casa mia, semmai scrivendo le mie idee e pubblicandole, ma restando seduto.
A guidare la mia decisione di candidarmi, oltre alla bellezza di una squadra fatta di gente onesta che vive del proprio lavoro e che ha ottime idee per il futuro, oltre ad un sindaco serio, capace ed ironico, è stata, lo confesso, anche la paura che questa sia l'ultima occasione per provare a risollevare Orvieto dal baratro dell'isolamento, dell'abbandono e del commissariamento.
Nei miei incubi c'è una Stella che si vede sbattere le porte in faccia a Terni, dove troverebbe Mocio che ha sconfitto alle primarie, o a Perugia, dove troverebbe la Lorenzetti che la ama tanto o Cimicchi di cui ha ostacolato l'elezione alle regionali.
È la paura che mi ha fatto decidere: la paura che i miei figli (o forse anche io) dovremo andarcene non per scelta ma per necessità.
In ogni caso, ancora grazie di cuore a Loriana Stella per avermi riconosciuto un certo valore, oltre a capacità miracolose che, purtroppo, non ho.
Con sincera riconoscenza.
Marco Sciarra.

Sono Marco Sciarra, candidato consigliere comunale nella lista civica "OrvietoLibera".
Ho 36 anni, sono nato e vivo a Orvieto, sono sposato e ho due figli.
Dopo la laurea in Matematica e una breve esperienza al CNR, mi sono specializzato in turismo culturale e religioso alla LUMSA e ho iniziato a gestire il complesso archeologico del Pozzo della Cava, di proprietà della mia famiglia.

Ho mille passioni, tra cui il giornalismo (sono iscritto all'albo dei pubblicisti dal 2002) e i presepi (quello nel pozzo porta al mia firma da diciotto anni). Probabilmente il mio più grande difetto è la lealtà.

Mi sono interessato di promozione turistica e di impresa sia come vicepresidente di Confesercenti Orvieto, sia come membro del consiglio di amministrazione di Orvieto Promotion. Non riuscendo a cambiare le cose "da dentro", ho abbandonato da tempo queste organizzazioni e lo scorso anno mi sono impegnato nella delegazione dei commercianti del centro storico, per lavorare ad un progetto unico sull'identità e la valorizzazione della città e del territorio, partecipato con l'amministrazione comunale e con le associazioni di categoria, presentando richieste concrete ed ottenendo soltanto qualche flebile promessa.

Contemporaneamente ho deciso di indire il forum sul turismo dell'Orvietano, realizzato nel novembre 2008 grazie al sostegno di Dante Freddi. In quella occasione abbiamo chiamato gli operatori privati a mettere il proprio impegno per un programma serio e condiviso di promozione e di marketing territoriale, libero dai condizionamenti dei partiti. Ho riscontrando un po' di timidezza da parte degli imprenditori locali, forse poco propensi a mettere la propria faccia e il proprio impegno in questo progetto.

Perciò, stavolta, la faccia e l'impegno ho deciso di metterceli io.

Turismo

Un turismo sano e consapevole è uno dei miei punti fermi: occorre creare un "prodotto Orvieto" di qualità, fatto di mille sfaccettature, dai beni culturali al paesaggio, dai prodotti tipici alle tradizioni.

E non sarà possibile senza una promozione vera ed efficace di tutto il nostro stupendo territorio: dall'imponenza delle guglie del Duomo alla pace dell'ultimo casolare disperso alla fine della più remota strada bianca, dal fascino del quartiere medievale all'incanto dei morbidi profili delle nostre colline, dalla solennità del Corpus Domini al genuino calore delle feste dei borghi.

Per questo spero che gli elettori vorranno affrancare il territorio orvietano dalle pastoie e dagli apparati farraginosi di una politica che ha svenduto a Terni sia il consorzio di promozione turistica, sia il Sistema Turistico Locale, sia la Strada dei Vini (oltre ai trasporti, ai varchi elettronici, al consorzio universitario, alla sanità).

Non si può fare turismo in una gabbia chiusa, tantomeno in una gabbia nelle mani di Terni e di Perugia, così come non si può fare turismo senza aprirsi alla Tuscia e a Roma.

Non condanniamo Orvieto all'isolamento!!!

Impresa

Sono da sempre convinto che il compito degli amministratori non sia trovare un posto di lavoro ai propri affezionati elettori, ma impegnarsi per porre le basi di uno sviluppo di imprese libere che creino occupazione reale.

Solo così i nostri figli potranno scegliere se restare a Orvieto o andarsene, senza essere costretti alla fuga per mancanza di prospettive.

Solo così i nostri figli dovranno dire grazie solo alle proprie capacità. E alla propria fortuna.

Non posso infatti negare che un po' di fortuna occorra sempre: il lavoro mio e della mia famiglia, grazie a cui il Pozzo della Cava ha da alcuni anni più visitatori dei musei di Piazza Duomo, a poco sarebbe servito se mio padre non avesse scoperto nelle nostre cantine il pozzo e gli altri ritrovamenti archeologici. Ci siamo limitati a valorizzare quello che per generazioni era stato considerato soltanto un buco in cui buttare i rottami e l'immondizia.

Proprio per questo mi sento di invitare gli elettori a non lasciarsi sfuggire la grande fortuna che abbiamo in questi giorni: poter creare finalmente nel nostro territorio le basi per una economia libera.

Votiamo per convinzione, non per devozione!

Cultura

Come giornalista e padre di due bambini piccoli ho sempre molto a cuore le tematiche della scuola, della formazione e della cultura.

Come membro del consiglio del Circolo Didattico di Orvieto Capoluogo ho quotidianamente sotto gli occhi sia i grandi sforzi a cui il personale scolastico è costretto, sia le immancabili rinunce ad alcuni interessanti progetti formativi.

Perciò, sentire Toni Concina ricordare, della Orvieto della sua giovinezza, il ruolo di importante polo formativo anche per realtà non proprio vicinissime, non può non colpirmi profondamente.

La scuola e la formazione devono essere valori seri e condivisi, su cui adoperarsi ad ogni livello, anche locale, per le generazioni future e per la vivacità culturale di Orvieto e del circondario.

Credo infatti con forza che la cultura non sia una sterile voce tra le uscite di un complesso bilancio comunale, ma una risorsa preziosa per il nostro stupendo territorio, da valorizzare attraverso un progetto organico di programmi ed eventi che possano sia farci riappropriare della nostra identità, sia aprirci al resto del mondo.

Non posso che concludere con un augurio: in bocca al lupo, Orvieto!

 

Committente responsabile Marco Marino
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Pubblicato il: 13/05/2009

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