Mostra di pittura 'Mirabile Mistero' di Luisa del Campana

Inaugurazione:16 maggio 2009 alle ore 17.00

Genere: Arte contemporanea

Titolo:" Mirabile Mistero" di Luisa del Campana

A cura di: Giuliana Serrapede

Periodo: dal 16 maggio al 14 giugno 2009

Sede: Palazzo dei Sette

Città: Orvieto

Orari della Mostra:Tutti i giorni, 10-13 / 16-19

Ingresso: Libero

 

Dopo il "Dramma dell'Anticristo", messo in scena all'interno del Duomo di Orvieto il 21 marzo scorso riprendono gli appuntamenti pubblici di Mirum, centro di formazione e cultura per la promozione del dramma sacro.

 

Sabato 16 maggio, alle ore 17.00 sarà inaugurata nel Palazzo dei Sette, nella Sala del Governatore, la mostra di pittura di Luisa del Campana "Mirabile Mistero". Interverrà Francesco Solitario, Professore di Estetica dell'Università di Siena/Arezzo che ha curato la presentazione del catalogo .

 

L'evento è reso possibile grazie ai contributi della Diocesi di Orvieto-Todi e alla collaborazione del Comune di Orvieto e del Festival Internazionale d'Arte e Fede.

L'Associazione Mirum è nata per il recupero del dramma sacro e per accrescere la centralità culturale di Orvieto. Tra i fondatori figurano Ugo Barlozzetti, Franco Cardini, Franco Ercini, Giancarlo Giacomini, Antonino Mannaioli, Mons. Italo Mattia, Mario Morcellini, Arnaldo Ninchi, Giancarlo Riccio, il vescovo di Orvieto-Todi P. Giovanni Scanavino, Sergio Valzania e Francesco Venturi 

 

Luisa Del Campana si staglia nel panorama artistico contemporaneo per andare controcorrente, nel ricondurre al figurativo e curando l'espressione artistica nel suo significato ontologico. Questo non per fare un nostalgico passo indietro, ma per ridefinire quei valori alti ,filosofici e spirituali che ormai da molto tempo sono considerati "out" per una moda imperante del brutto e del dissacrante.

Nelle sue opere è infatti possibile cogliere una visione tutta interiore del mondo attraverso l'utilizzo attento e raffinato di molti simboli che le varie tradizioni e scuole di pensiero hanno lasciato lungo i secoli. Questi simboli hanno il potere di trasferirci in un luogo senza tempo e senza spazio dove l'uomo e la donna possono spingersi oltre i limiti umani, in una dimensione intima e spirituale.

Miti, cavalli e cavalieri, angeli e draghi, spade, scudi, combattimenti sono resi vivi e dotati di una forza speciale. Il suo dipingere è un erompere di forme e colori, di simboli e segni palesi o velati, in una sintesi alchemica raggiunta con una pennellata sicura, ferma, rapida e intensa.

Per accentuare il senso di universalità i volti raramente sono dipinti nei loro particolari e sono trascurati volontariamente le misure, la tridimensionalità e la prospettiva classica.

Francesco Solitario, presentando i  colori dei suoi dipinti, scrive:

" Caratteristica saliente dell'Artista ,insieme all'uso raffinato dei simboli, è l'uso sapiente dei colori che ora chiarificano, ora rafforzano e ora riaffermano i simboli stessi; colori usati dall'Artista, non soltanto come fenomeno fisico e percettivo, ma come costruzione culturale complessa da cui si può "comprendere" tutta una serie di realtà altrimenti incomprensibili".

Ancora Rubina Giorgi,filosofo e poeta :

 "Le opere di Luisa del Campana sono immuni da variazioni sentimentali, mirando ad una affettività pura da intemperie. Cosa dicono le grandi misure e soprattutto la serenità quasi inumana delle sue immagini? Anzitutto che siamo tutti signori, nell'oltre noi stessi che è in noi stessi, e, nello spirito, forse tutti re".

Luisa Del Campana nasce nell'aprile del 1950 e si forma alla "bottega" di Dino Migliorini, pittore fiorentino.

La sua prima esposizione risale al 1978 nella Galleria in Shompf di Rusclikon, vicino Zurigo.

Poi seguono personali a Firenze, nei sotterranei della Chiesa del Carmine, a Prato dove sarà presentata dall'allora direttore delle Belle Arti Gastone Breddo; avrà esperienza nel campo della moda, disegnando le stoffe che sfileranno a Pitti Donna nella collezione primavera-estate 1980 di Regina Shercker.

Un incontro con il critico d'arte Tommaso Paloscia la indirizzerà, viste le caratteristiche del suo segno incisivo, verso la vetrata, alla quale si dedicherà, quasi esclusivamente, per un lungo periodo.

Avrà riconoscimento anche in questo campo, rientrando in una stretta rosa di nomi scelti dall'Opera del Duomo di Firenze per il concorso, ancora da avvenire, alla realizzazione dell'occhio mancante del Duomo di S. Maria del Fiore.

La sua ricerca legata all'uomo e al suo valore esistenziale viene fortemente stimolata dall'incontro con Tommaso Palamidessi e dallo studio dei suoi scritti. Si indirizzerà verso le diverse tradizioni filosofiche e spirituali per trovare un linguaggio pittorico che nel tratto veloce e essenziale riporti all'uomo di oggi i simboli che vi sono nascosti.

Qui inizia la sua serie di esposizioni in Italia e in Svizzera, legate anche alla letteratura graalica.

Tra le ultime  ricordiamo quella del 2006 al Museo D'arte Contemporanea di Monreale.

E' dello stesso anno l'esposizione delle sue opere al Cenacolo e nei loggiati della Chiesa di Santa Croce a Firenze, durante il Congresso "Bellezza Arte e Cultura".

Ad Arezzo, nel settembre 2007, il Comune le organizza la mostra "Tempo di medioevo", nel Palazzo Chianini Vincenzi, all'interno di un evento che vedrà la partecipazione di uno dei massimi medievisti, Franco Cardini.

Sul tema della simbolica medievale si svolgerà anche la mostra organizzata dall'Ambasciata Italiana a Malta, presso l'Istituto Italiano di Cultura nel maggio 2008.

Ultimo impegno espositivo, quello del marzo/aprile scorsi all'interno di una manifestazione legata alla cultura del Medioevo che ha visto come organizzatori i Comuni di Calenzano e Sesto Fiorentino, quest'ultimo, suo paese di origine.

Una mostra, questa di Orvieto, decisamente piacevole che appaga lo sguardo e arricchisce l'animo, attraverso la bellezza delle forme e dei colori in un mirabile mistero.

Il catalogo, con la presentazione di Francesco Solitario, è edito da C&M Arte.