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Colpo alla Cassa di Risparmio di Terni di Orvieto scalo

Disarmati, cappuccio e occhiali da sole, e con una Fiat Cinquecento vecchio modello. I militari della stazione di Orvieto scalo cercano due uomini italiani

foto di copertina

ORVIETO - Disarmati e con una Fiat Cinquecento vecchio modello. Così ieri mattina due rapinatori hanno messo a segno un colpo da ventiduemila euro alla Cassa di Risparmio di Terni di Orvieto scalo, in via Angelo Costanzi. È successo intorno alle 11,30, con la banca nel pieno del lavoro della mattinata e anche qualche anziano cliente all'interno.

Ai rapinatori, parzialmente travisati in volto, con cappuccio e occhiali da sole, sarebbe bastato pronunciare le fatidiche parole: " Questa è una rapina: dateci tutti i soldi". L'impiegata, senza opporre resistenza, avrebbe consegnato il bottino nelle mani dei due uomini che se ne sono andati poi a bordo di una fiammante Cinquecento, color rosso - bordeaux, rubata pochi minuti prima nel vicino quartiere di Ciconia. L'autovettura è stata immediatamente ritrovata nei pressi dello svincolo autostradale dell'A1, a neanche 500 metri di distanza, in quanto i malviventi l'hanno subito abbandonata per darsi alla fuga, a quanto pare, a bordo di una utilitaria di colore chiaro. Di loro però, al momento, nessuna traccia.

I militari della stazione di Orvieto scalo, intervenuti presso l'istituto di credito, cercano due uomini italiani, senza spiccate inflessioni, uno più alto sulla quarantina e uno più basso con una decina di anni in meno. Questa almeno la descrizione fornita ai carabinieri dalle impiegate dello sportello Carit, rimasto indenne fino a questo momento alle rapine. Anche per Orvieto, dall'inizio dell'anno si tratta della prima rapina in banca. Nel 2008 se ne erano contate, invece, ben quattro se si considera anche il furto con scasso al Monte dei Paschi di Siena in piazza del Commercio. Le rapine vere e proprie erano state messe a segno invece, alle poste di Ciconia e alle filiali di Orvieto scalo e di corso Cavour di Cassa di Risparmio di Orvieto.

Al vaglio dei carabinieri, adesso, oltre alle testimonianze delle impiegate e dei clienti presenti all'interno della filiale al momento del colpo, ci sono anche i nastri delle registrazioni effettuati dalle telecamere a circuito chiuso di cui è dotato l'istituto di credito. Immagini, a quanto pare, di buona qualità, anche se il lavoro degli inquirenti è complicato dai camuffamenti adottati dai rapinatori. Unica prudenza in una rapina che per il resto sembra essere a tratti uno sberleffo, per il mancato utilizzo di una qualsiasi arma, anche giocattolo, ma anche per il singolare impiego di una vecchia e sicuramente poco scattante Cinquecento.

 

Pubblicato il: 05/05/2009

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