Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Multe Ztl, solo 1 verbale su 5 è stato impugnato

"Buona fede e mancata conoscenza del divieto", tanto era bastato al giudice di pace di Orvieto, Alberto Guadagno, per accogliere, il 27 ottobre scorso, il primo dei ricorsi delle multe ztl

foto di copertina

di Alessio Mancini

ORVIETO - Multe Ztl, solo 1 verbale su 5 è stato impugnato. "Buona fede e mancata conoscenza del divieto", tanto era bastato al giudice di pace di Orvieto, Alberto Guadagno, per accogliere, il 27 ottobre scorso, il primo dei ricorsi delle multe ztl. Le motivazioni della sentenza, circa 6 pagine, lasciavano poco spazio all'immaginazione: tutte le multe comminate nei primi 4 mesi dall'entrata in vigore delle ztl, cioè fino alla comparsa dei semafori "salva-multa" avvenuta alla fine di luglio, sono passibili di annullamento perché la segnaletica non era sufficientemente chiara. Una sentenza che fece saltare di gioia i destinatari dei 15mila verbali compilati in quei primi 4 mesi. Eppure, a oltre 6 mesi dalla clamorosa sentenza, solo per 3mila di queste contravvenzioni sono stati presentati ricorsi al giudice di pace. Tolti i circa 3mila automobilisti che, rassegnati davanti alla "lettera verde", hanno provveduto a pagare i circa 78 euro di contravvenzione già prima della sentenza del giudice Guadagno, sembrerebbe quasi che il restante 60% dei multati (circa 9mila verbali) non sia intenzionato a dar battaglia, forse spaventato dai minacciosi proclami lanciati a più riprese da sindaco e vicesindaco. "Ci appelleremo fino all'ultimo grado di giudizio - ammonirono i massimi vertici dell'amministrazione comunale davanti alle telecamere - e ciò comporterà spese non indifferenti gli automobilisti multati. E' bene che siano informati". Una battaglia legale che avrebbe comportato una spesa di tempo e soprattutto denaro, tanto da far risultare paradossalmente l'annullamento di una multa come un danno economico. Nonostante le "minacce", in realtà, forse anche alla luce dei recenti capovolgimenti politici, l'amministrazione comunale non ha presentato nessun "controricorso". Un gesto dovuto, visto l'imminenza del fine mandato. Dovrà essere la prossima amministrazione a sciogliere la "matassa ztl" e ad assumersi la responsabilità di tali scelte. In effetti nelle dichiarazioni fin qui rese, tanto Loriana Stella quanto Toni Concina hanno dichiarato, almeno per il momento, di non volersi opporre alla sentenza di Guadagno, rinunciando di fatto agli introiti (circa 1 milione di euro) delle contravvenzioni in questione, salvo poi rammentare continuamente che "prima di prendere ogni decisione per il futuro occorre conoscere appieno lo stato di salute delle finanze comunali". Promesse elettorali che proverbialmente non offrono solide garanzie che al contrario, almeno in questo caso, possono essere facilmente "acquistabili" per pochi centesimi di euro: il prezzo di una raccomandata. Se, infatti, l'intestatario del verbale annullato dal giudice di pace notifica la sentenza alla controparte, ovvero il Comune di Orvieto, quest'ultimo ha 30 giorni di tempo per presentare un eventuale appello al successivo grado di giudizio. In caso contrario, dove cioè la notifica non è stata fatta, i tempi per ricorrere in appello si dilatano fino ad 1 anno e 45 giorni. Stranamente fino ad oggi nessuna sentenza è stata notificata agli uffici comunali. Nel frattempo, nonostante non sia arrivata quell'ondata di ricorsi che ci si attendeva, gli uffici del giudice di pace di Orvieto sono in evidente "carenza di ossigeno". Solo la metà dei circa 3mila ricorsi presentati sono già arrivati ad una sentenza mentre l'agenda dei giudici è letteralmente strapiena fino alla fine del 2009.

Pubblicato il: 04/05/2009

Torna alle notizie...