Elezioni. Ad Orvieto scalpita Piccini, a Castel Giorgio riappare Peparello

ORVIETO - Pd, ultime "portate" al tavolo delle alleanze ma Comunisti italiani "scalpitano".
Si è tenuto ieri pomeriggio, in uno dei noti ristoranti della Rupe, quello che dovrebbe essere (salvo colpi di scena) l'ultimo incontro, con la partecipazione di tutte le forze del centrosinistra, per la definizione delle alleanze in vista delle amministrative di giugno. I particolari delle trattative, protrattesi fino a tarda serata, si apprenderà soltanto nelle prossime ore ma certamente uno dei nodi cruciali affrontati dalla delegazione del Pd, composta dai soli Stella e Trappolino, è stato l'appoggio dei Comunisti italiani. Dopo aver dichiaratamente sponsorizzato Stefano Mocio nella lotta per le primarie, il segretario del Pdci Giampietro Piccini non sembra oggi affatto convinto nell'appoggiare Loriana Stella. E nemmeno l'incontro di ieri è stato in grado di sciogliere l'ipoteca sull'ingresso dei Comunisti italiani nell'alleanza di centrosinistra. Piccini ha infatti chiesto una proroga di alcuni giorni per la scelta, gettando indirettamente presagi ancor più criptici sulla presenza di una terza lista avvalorata magari da un apparentamento con gli "scontenti delle primarie". Intanto a Caste Giorgio, praticamente l'unico comune del comprensorio in cui il Pd non ha ancora deciso il volto del candidato sindaco, pare spuntare per l'ennesima volta un nuovo accordo: Pierluigi Peparello che si prepara alla campagna per il secondo mandato, contro il giovane Andrea Garbini (Pdl), con Sandro Focarelli pronto a ricollocarsi sulla poltrona del vicesindaco. Ad attendere con interesse la chiusura delle lunghissime trattative dell'Alfina è il vicesindaco del vicino Comune di Castel Viscardo, Daniele Longaroni, tra i papabili per la candidatura al collegio provinciale. Il suo "posto" è stato più volte minacciato dalla faida tra Focarelli e Peparello come possibile prezzo da pagare per scongiurare una seconda lista di centrosinistra.