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Isola ecologica. In appello condannati anche Mocio e Cimicchi

È questo l'esito del secondo grado di giudizio, insieme a qualche migliaia di euro di euro di ammenda, nella vicenda giudiziaria nata attorno alla raccolta non autorizzata di rifiuti in località "L'Arcone"

ORVIETO - L'Appello condanna anche sindaco ed ex sindaco, confermato il primo grado per il dirigente del settore tecnico del Comune. È questo l'esito del secondo grado di giudizio, insieme a qualche migliaia di euro di euro di ammenda, nella vicenda giudiziaria nata attorno alla raccolta non autorizzata di rifiuti in località "L'Arcone". Per l'isola ecologica che la Provincia non aveva mai autorizzato, i giudici dell'Appello, con l'udienza di venerdì scorso, hanno confermato i quattro mesi comminati dal tribunale di Orvieto (febbraio 2006) al dirigente del settore tecnico del Comune, l'ingegnere Mario Angelo Mazzi.

Ma hanno condannato alla stessa pena anche l'attuale sindaco, Stefano Mocio e l'ex sindaco, Stefano Cimicchi, entrambi assolti nel primo grado di giudizio. Il processo di primo grado si era incardinato attorno al reato inerente lo smaltimento derifiuti "pericolosi", in quanto per quanto riguarda i "non pericolosi" tutti e tre gli imputati avevano estinto il reato con il pagamento di un'oblazione.

Operazioni poi, questa, che ha scatenato una lunga serie di polemiche sulla Rupe, in quanto per alcuni amministratori i soldi erano stati inizialmente anticipati dalle casse comunali. I giudici perugini della corte d'Appello hanno ritenuto adesso che fossero responsabili anche i sindaci,  avendo tenuto aperto una stazione ecologica senza le necessarie autorizzazioni. Controverso adesso il destino di altri sindaci del comprensorio. Per vicende simili erano stati infatti condannati già in primo grado nel giugno 2007 sindaco ed ex sindaco di Allerona, ma era stato assolto pochi giorni dopo il sindaco di Baschi. La stessa vicenda aveva riguardato anche Fabro.

 

Pubblicato il: 26/04/2009

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