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Il Centro Studi a tutto tondo

Nonostante le molte difficoltà, il Centro Studi ha continuato a lavorare, qualificandosi come agenzia regionale di alta formazione con indirizzi di studio sempre più radicati nella realtà del territorio

foto di copertina

Questa la nota ufficiale diffusa dal Centro studi Citta di Orvieto in occasione della conferenza stampa del 24 aprile. Ripercorre passato e presente, immagina il futuro dell'importante istituzione orvietana.

Due anni fa è iniziato un intenso lavoro per consolidare e soprattutto innovare la "mission" del Centro Studi.

Il primo passo è stato quello di tagliare le spese e razionalizzare la gestione.

Nonostante le molte difficoltà, il Centro Studi ha continuato a lavorare, qualificandosi come agenzia regionale di alta formazione con indirizzi di studio sempre più radicati nella realtà del territorio.

Va chiarito, una volta per tutte, che il Centro Studi non è una università, né mai lo è stato. Ha, invece, collaborato e continua a collaborare con alcune Facoltà e Dipartimenti delle Università degli Studi di Perugia, di Roma "La Sapienza", della Cattolica del Sacro Cuore di Milano,della Ca' Foscari di Venezia, oltre che con alcuni prestigiosi atenei degli Stati Uniti d'America. L'attivazione di corsi di laurea non è attualmente praticabile a causa degli oneri insostenibili imposti dalla recente normativa universitaria nazionale. Ecco perché la formazione universitaria svolta presso il Centro Studi dovrà sempre di più orientarsi sui master e sui corsi di perfezionamento "post lauream".

Va inoltre chiarito che la Fondazione per il Centro Studi "Città di Orvieto" non ha mai aderito al Consorzio per lo sviluppo del Polo Universitario della Provincia di Terni e le sue attività non dipendono in alcun modo dal Consorzio né vi sono collegate. E' invece il Comune di Orvieto ad aver aderito al Consorzio nell'autunno 2006, sottoscrivendo una quota consortile pari ad € 10.000.

Ecco le novità del Centro Studi. Dallo scorso gennaio ha ottenuto l'accreditamento quale agenzia formativa riconosciuta dalla Regione dell'Umbria per la formazione superiore, continua e permanente. Può quindi partecipare ai bandi che permettono l'accesso ai fondi europei.

Tra le Scuole del Centro Studi, il Ce.R.S.Al. (Centro studi per la Ricerca biostatistica ed epidemiologica in Sicurezza Alimentare), che già porta nella nostra città ogni anno più di 800 operatori sanitari, s'appresta a costituire in Orvieto la Scuola nazionale di Epidemiologia e Sanità Pubblica che vedrà coinvolti, oltre alla Fondazione CSCO, l'Istituto Superiore di Sanità e la Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva.    

La Scuola Librai Italiani, al suo terzo corso di alta formazione in Gestione della Libreria, si è ormai consolidata come centro unico in Italia nel settore, meritandosi l'apporto significativo di tutte le maggiori case editrici italiane.     

La Scuola per lo sviluppo territoriale integrato, la nuova sfida del Centro Studi, risponde  ai reali bisogni di rilancio e innovazione delle aziende. Il primo progetto ha come scopo quello di accrescere le competenze nella gestione, nella comunicazione e nel marketing del "sistema vino".  E' articolato in tre distinti interventi formativi, di cui due finanziati dalla Regione dell'Umbria. Per il terzo intervento è stato chiesto un cofinanziamento alla Fondazione CRO. Gradualmente, la Scuola abbraccerà  l'intero settore agroalimentare del territorio.  

Promossa dal Centro Studi, è iniziata una nuova collaborazione tra la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Perugia, l'Associazione Industriali e le aziende dell'Orvietano: si è, infatti, già formato un gruppo di lavoro congiunto che sta elaborando i  percorsi formativi e di ricerca più corrispondenti alle esigenze delle imprese.

"Open Source"  con il Master "FLOSS" è un altro nuovo fronte. Insieme alla Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell'Università degli Studi di Perugia, il Centro Studi promuove il Master per la specializzazione nel software libero. Nel novembre prossimo ospiteremo la Conferenza mondiale di "Open Office" (l'anno scorso a Pechino). L'evento richiamerà ad Orvieto per 4 giorni circa 500 esperti del mondo dell'informatica.

Il Centro Studi sta inoltre elaborando un protocollo d'intesa con l'IWA - International Webmasters Association per lo sviluppo di importanti attività formative da tenersi stabilmente nella nostra città.

University of Arizona, Kansas State University, Clemson University (South Carolina), sono le università statunitensi che hanno scelto Orvieto quale luogo dei loro programmi di studio in Italia. Gli allievi e i docenti permangono in città per diversi mesi alla volta. Assommano complessivamente a circa 230 le persone che usufruiscono durante l'anno, senza soluzione di continuità, dei servizi offerti dalla città. E' senz'altro uno dei campi di più promettente espansione per il Centro Studi, tanto che nel prossimo futuro sarà stilato un vero e proprio piano di promozione presso gli Atenei USA.

Continuano a tutt'oggi i corsi "storici": la Scuola di Etruscologia e Archeologia dell'Italia Antica (quest'anno con l'applicazione sul campo delle nuove tecnologie di ricerca), la Scuola di Specializzazione in Psicologia della Salute, i corsi di linguistica dell'Università Cattolica, il Master de "La Sapienza" in valorizzazione dei centri storici minori. E' avviato alla conclusione il Corso di laurea in Ingegneria informatica e delle telecomunicazioni.

Non è di poco conto la ricaduta delle attività del Centro Studi sulla città di Orvieto. Gli allievi (italiani e stranieri) dei corsi, i partecipanti ai numerosi seminari, convegni e attività di ricerca portano nella città un flusso costante di "turismo di studio", da cui traggono beneficio i vari operatori, soprattutto ma non solo nel periodo invernale caratterizzato da scarsi flussi turistici. Si può calcolare che l'attività del Centro Studi generi annualmente un giro d'affari di circa 2,5 milioni euro (alberghi, affitti delle case e degli appartamenti, ristoranti, ecc.).

Il Comune di Orvieto continua a finanziare l'attività del Centro Studi, sia attraverso la quota di partecipazione (attualmente di € 160.000 all'anno), sia soprattutto fornendo i servizi logistici necessari al funzionamento. La Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto ha partecipato, finora, con una erogazione di € 150.000 all'anno. Attualmente intende sostenere le attività del Centro studi mediante il cofinanziamento dei progetti ritenuti validi. Tuttavia, con la nuova mission ormai concretizzata ed il rigore amministrativo diventato prassi quotidiana, sarebbe logico che la Fondazione CRO condividesse lo sforzo comune e  sostenesse con convinzione il Centro Studi, per il bene dell'economia della Città e la crescita culturale del territorio.

Nella foto il presidente Peltonenn, il vicepresidente Li Donni, il direttore Talamoni.

Pubblicato il: 25/04/2009

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