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Non si rassegnava all'idea che la loro storia fosse finita. E spunta la seconda denuncia per stalking

Protagonisti, stavolta, due quarantenni, al capolinea di una relazione durata dieci anni e dalla quale hanno avuto anche un bambino

di Stefania Tomba

ORVIETO - Non si rassegnava all'idea che la loro storia fosse finita: telefonate, sms, scenate, insulti. È così che, sulla Rupe, è spuntata la seconda denuncia per stalking, nel giro di pochi giorni. Protagonisti, stavolta, due quarantenni, al capolinea di una relazione durata dieci anni e dalla quale hanno avuto anche un bambino.

Per mesi e mesi, la donna sarebbe stata costretta a subire di tutto dal suo ex. Minacce di morte, sms carichi d'insulti, violenze verbali e fisiche, per non parlare delle scenate plateali a cui l'uomo sarebbe ricorso anche in pubblico, sul posto di lavoro della sua ex compagna. Con tanto di ingiurie e lanci di oggetti. Al punto che, secondo le accuse, nella furia persecutoria dell'uomo, sarebbe finita anche la madre della donna.

Il tutto per oltre un anno. Finché il decreto legge, approvato a gennaio scorso, ha liberato la quarantenne da quello che era ormai diventato un vero e proprio incubo. La signora, infatti, aveva più volte denunciato il compagno, ma i carabinieri non avevano gli estremi di legge per intervenire. Perché sostanzialmente le azioni del suo ex non potevano essere inquadrate in alcuna fattispecie di reato. Adesso a carico dell'uomo c'è una denuncia per stalking.

Su richiesta dei carabinieri, il gip del tribunale di Orvieto ha emesso i provvedimenti interdittivi legati al reato, pertanto il quarantenne non potrà avvicinarsi al luogo di lavoro e all'abitazione della sua ex, né cercare alcuna forma di comunicazione con lei (telefonate o sms). In caso di inottemperanza scatterà l'arresto. Le legge, in questi casi, prevede pene da sei mesi a quattro anni di reclusione.

Pubblicato il: 23/04/2009

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