Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Orvieto. Sequestro preventivo di due abitazioni alle pendici della rupe

L'esito dell'indagine di corpo forestale e carabinieri è stato reso noto ieri mattina in conferenza stampa. A finire sul registro degli indagati I due titolari delle licenze edilizie, quattro professionisti delle rispettive ditte che hanno condotto i lavori, nonché due funzionari degli uffici tecnici del Comune

foto di copertina

di Stefania Tomba

 

ORVIETO - Due abitazioni sequestrate e otto indagati, tra cui due funzionari comunali. Lo scandalo degli abusi edilizi, in questi mesi sui tavoli della procura in decine e decine di fascicoli, arriva sulla Rupe. Anzi alle sue pendici. Corpo forestale dello Stato e carabinieri, infatti, su denuncia di un cittadino orvietano, hanno messo gli occhi sulle due costruzioni in località Cannicella al centro, nei mesi scorsi, di polemiche ambientaliste e politiche. Due abitazioni in via di ristrutturazione ai margini della zona archeologica. "Nel cuore" - si diceva - del parco archeologico ambientale dell'Orvietano (Paao). Così non è - hanno dimostrato le indagini - in quanto entrambe le costruzioni si trovano a distanza di legge dall'area perimetrata come zona d'interesse archeologico.

 

Gli inquirenti, tuttavia, hanno ravvisato altre irregolarità che hanno portato, in questi giorni, al sequestro preventivo delle abitazioni. In particolare una di esse avrebbe subito un mutamento di destinazione d'uso per oltre il 50% della metratura autorizzata. Ovvero per 168 metri quadri, quando il massimo consentito dal regolamento comunale in quell'area (identificata urbanisticamente come E5A) è di 100 metri quadri. Il cambiamento di destinazione d'uso riguarderebbe sostanzialmente il pian terreno dove una parte dell'immobile sarebbe stato trasformato da stalla ad abitazione. Per quanto riguarda l'altro casale, con torrino, esso sarebbe stato oggetto, invece, di demolizione e successiva ricostruzione, lavori che, nei termini di legge, qualificherebbero il manufatto come nuova costruzione, laddove in quell'area sarebbero da autorizzare unicamente lavori di ristrutturazione.

 

Così, dopo mesi di indagini, svolte in stretta collaborazione tra il Corpo Forestale di Terni e i carabinieri di Orvieto (sotto il coordinamento della procura, titolare del fascicolo il procuratore capo Francesco Novarese) sono scattati i sigilli. L'esito dell'indagine è stato reso noto ieri mattina in conferenza stampa.

 

A finire sul registro degli indagati otto persone. I due titolari delle licenze edilizie, quattro professionisti delle rispettive ditte che hanno condotto i lavori, nonché due funzionari degli uffici tecnici del Comune. Per tutti l'ipotesi di reato è violazione del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, ma anche distruzione o deturpamento di bellezze naturali. Novarese ha ribadito la ferma volontà di proteggere dagli scempi edilizi il paesaggio orvietano. Evitare, in sostanza, che le pendici della Rupe facciano la fine della "valle dei Templi di Agrigento". L'esempio è stato tirato in ballo dallo steso magistrato.

 

Il sequestro preventivo dei due immobili segna una prima tappa nell'inchiesta, destinata ad avere grande eco, mentre le indagini proseguono ad ampio raggio. Nello specifico alle pendici della Rupe, ma anche nel Comprensorio dove altri sequestri sono stati operati recentemente. È il caso della villa monumentale a cui sono stati messi i sigilli sempre dai carabinieri nell'Alto Orvietano. In quel caso sarebbero stati realizzati ampliamenti, tra cui un torrino e un seminterrato, in totale assenza, a quanto pare, delle necessarie autorizzazioni.

Pubblicato il: 22/04/2009

Torna alle notizie...