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Orvieto. Prima denuncia per Stalking

A denunciare il quarantenne un'orvietana 45enne che non poteva più sopportare le attenzioni dell'uomo. Nei confronti dello "stalker", il gip ha già emesso i primi provvedimenti interdittivi consistenti nel divieto di frequentare i luoghi abituali della sua vittima

ORVIETO - Da più di tre mesi non la lasciava in pace: telefonate, bigliettini, pedinamenti, appostamenti. Alla fine una 45enne orvietana, sposata e con due bambini, non ce la più fatta: su consiglio di un amico finanziere, ha varcato il portone della tenenza della guardia di finanza e ha denunciato quell'uomo che le rendeva impossibile la vita. "Stalking": è il primo caso ad Orvieto, dopo il varo della nuova legge. L'uomo, un operaio quarantenne, sconosciuto a quanto pare alla donna, aveva maturato una vera e propria fissazione. Un attrazione non corrisposta, nutrita da atteggiamenti morbosi e invadenti.

La 45enne avrebbe riferito alle fiamme gialle di crescenti stati d'ansia, talvolta anche di paura, dettati da insistenti telefonate a casa, lunghi appostamenti sotto casa, bigliettini lasciati sul parabrezza dell'auto, pedinamenti. L'operaio, in pratica, sapeva tutto di lei: conosceva bene gli spostamenti della donna, dove portava i figli a scuola, dove parcheggiava la propria autovettura prima di recarsi a lavoro, gli orari in cui tornava a riprenderla e soprattutto dove abita e dove lavora. A nulla sarebbe falso il rifiuto della 45enne che, anzi al contrario, avrebbe alimentato, a quanto pare, l'ossessione dell'operaio.

Non poteva finire che male. Con la donna che, insieme al marito, ha denunciato il suo molestatore.  Nei confronti dello "stalker", il gip ha già emesso i primi provvedimenti interdittivi consistenti nel divieto di frequentare i luoghi abituali della sua vittima. In caso di inottemperanza scatterà l'arresto. Le legge, in questi casi, prevede pene da 6 mesi a 4 anni di reclusione. Per incastrarlo la guardia di finanza di Orvieto è ricorsa a sua volta ad un pedinamento. Di lunedì mattina, la donna, accortasi di essere di nuovo seguita dopo aver accompagnato i figli a scuola, ha chiamato le fiamme gialle, fornendo i dati dell'autovettura sulla quale viaggiava il suo molestatore.

La guardia di finanza, a questo punto, è entrata in azione, bloccando poi l'uomo nel parcheggio della caserma Piave, dove la donna lascia solitamente l'auto prima di andare a lavoro. L'operaio la seguiva nel parcheggio e, riferiscono i finanzieri, aveva in tasca "l'ennesimo biglietto riportante "avances" e velate minacce, uguale a quelli già lasciati sull'autovettura della vittima in precedenza".

Il termine stalking deriva dall'inglese to stalk, termine tecnico utilizzato nella caccia, traducibile nel linguaggio venatorio in "fare la posta" e riconducibile a un insieme di comportamenti ripetuti e intrusivi di sorveglianza, controllo, ricerca di contatto e comunicazione nei confronti di una vittima, infastidita e/o preoccupata.

Il reato di nuova introduzione è purtroppo molto diffuso. Il caso "pare non essere l'unico nel comprensorio orvietano - afferma infatti il comandante della tenenza di Orvieto, Renato Nava - ma per poter procedere è necessario che la vittima presenti formale querela, senza la quale le forze dell'ordine non possono intervenire, pertanto si invita chi dovesse sentirsi vittima di atti persecutori di rivolgersi agli operatori di giustizia con la consapevolezza che anche la loro privacy sarà tutelata".

Pubblicato il: 17/04/2009

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