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PD. Va in scena l'estremo tentativo di delegittimare la consultazione

di Stefania Tomba Chiaro il tentativo di colpire chi il percorso delle primarie lo ha tracciato, ovvero il coordinatore, Carlo Emanuele Trappolino

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO - Effetto primarie: i nervi saltano, va in scena l'estremo tentativo di delegittimare la consultazione. E non in maniera strisciante, ma per bocca proprio del presidente del Pd, Franco Picchialepri (nella foto di repertorio, il primo a sinistra). Chiaro il tentativo di colpire chi il percorso delle primarie lo ha tracciato, ovvero il coordinatore, Carlo Emanuele Trappolino del quale da più parti si invocano adesso le dimissioni.

"L'errore più grande che potrebbe commettere il Pd di Orvieto è di mettere la testa sotto la sabbia per non vedere quello che è successo domenica scorsa. Altro che festa della democrazia - esordisce in maniera brutale Picchialepri -. Domenica si è permesso che le decisioni del partito fossero prese da altri soggetti: da quelli che, negli ultimi cinque anni, hanno cercato, con ogni mezzo,  di distruggere il partito ed il suo gruppo consiliare".

Non è dato sapere quanto le dichiarazioni del presidente siano state concertate, di certo dietro lo sfogo di Picchialepri sembra di sentire anche altre voci, pronte a farsi spazio in un quadro politico destabilizzato e in grande evoluzione. "Accanto alla partecipazione di gente "libera e pensante", italiana e straniera (a cui dobbiamo un forte ringraziamento e riconoscenza) si è verificata quella di extracomunitari, autotrasportati rispetto ai quali è legittimo chiederci con quanta consapevolezza e spontaneità abbiano partecipato al voto - insiste Picchialepri -. Soggetti della "destra" orvietana, che evidentemente avevano tutto l'interesse a sconquassare il partito e la città. Soggetti della così detta "sinistra radicale" che non hanno mai creduto nel Pd, anzi l'hanno combattuto, reo di togliere loro spazi di potere. Vari soggetti che non hanno tollerato le operazioni di trasparenza e di innovazione che si sono susseguite negli ultimi cinque anni, andando a toccare  centri di "pressione" considerati inviolabili. Soggetti che lavorano per la restaurazione e per il ritorno al passato".

E poi il j'accuse, l'attacco frontale a Trappolino. "Non non si è voluto fare niente per evitare tutto questo", sentenzia Picchialepri che aggiunge anche: "il partito non è stato messo in grado di garantire il rispetto delle regole". Le primarie di domenica? "Una brutta pagina di storia della nostra città, da cui il partito ne esce veramente male. Vogliamo fare autocritica, assumendoci tutte le nostre responsabilità e ricercando le modalità per salvare quanto di buono è stato fatto? Il tempo delle mezze misure e delle ipocrisie è finito", conclude il presidente, non si sa ancora per quanto, del Pd. E il suo coordinatore? Negli ambienti si vociferano dimissioni imminenti.

In un quadro del genere, in cui per giunta non tutti puntano alla ricostruzione, è difficile immaginare gli incontri del coordinamento e della coalizione di centro sinistra ipotizzati per la prossima settimana.

 

Pubblicato il: 10/04/2009

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