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Il turismo regge, ma non troppo

I dati del primo semestre del 2003 dànno il segnale di un trend positivo, seppure si nota il calo degli stranieri. 'Il turista c'è- sostiene Sandro Gulino, commerciante e dirigente sindacale-ma i soldi spesi in città e nel territorio diminuiscono

Cronaca

Gli uffici turistici hanno offerto i dati sul flusso turistico in Umbria e nella nostra provincia nei primi sei mesi del 2003 e, seppure parziali, segnalano un trend positivo.

Nel Ternano, nell'Amerino e nell'Orvietano il turismo provinciale ha sostanzialmente retto alle difficoltà rappresentate dalla crisi internazionale e dalla recessione, nonostante un leggero calo delle presenza di stranieri, soprattutto nell'Orvietano, compensato però parzialmente dagli italiani i cui flussi risultano in aumento.

Nell'Orvietano, con riferimento al periodo gennaio-maggio, rispetto al 2002 aumentano presenze (+18,5%) ed arrivi (+13%) di italiani nell'extralberghiero, dove, inoltre, la percentuale complessiva di arrivi e presenze sale del 7%, ma diminuiscono gli stranieri. In calo il settore alberghiero che fa segnare un -9% rispetto allo stesso periodo della stagione scorsa. Il saldo di presenze ed arrivi comprensivo dei due settori, quello cioè alberghiero ed extralberghiero, segna tuttavia un risultato inferiore rispetto allo stesso periodo del 2002 con un -3,6% di presenze ed un -6% di arrivi. Sul dato negativo incidono particolarmente le flessioni riguardanti i flussi di stranieri, che nell'Orvietano sono giunti in misura inferiore rispetto al passato.

Sandro Gulino, presidente regionale della Confesercenti, è mediamente soddisfatto dei risultati, nel senso che "Il turismo c'è-dichiara Gulino- ma è cambiato il tipo di ospite e le risorse che riesce a raccogliere l'indotto, nella città e nel territorio, sono diminuite. L'agriturismo, che incrementa continuamente i suoi risultati, ha un cliente che ha compiuto una scelta non soltanto economica ma anche culturale e non è particolarmente attento allo shopping. In più mancano gli stranieri, condizionati da prezzi non più favorevoli dopo l'introduzione dell'euro. Speriamo che la situazione internazionale non rovini questo scampolo di stagione, per noi tradizionalmente favorevole".

Pubblicato il: 21/08/2003

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