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Furto Alterego. C'era dientro una banda di professionisti di 'spaccate'

A loro i militari del nucleo radiomobile di Orvieto, in collaborazione con i colleghi di Porto Recanati, sono giunti grazie a riscontri telefonici e testimoniali

ORVIETO - C'era una banda di napoletani dietro ai due grossi furti di cui è rimasto vittima, lo scorso anno, il negozio di abbigliamento Altergo (nella foto, all'epoca del secondo furto), lungo corso Cavour. Una banda composta da almeno quattro pluripregiudicati, professionisti delle "spaccate".

 

E quelli di Orvieto non sarebbero che un paio di una decina di furti che i napoletani avrebbe messo a segno nello stesso periodo, tra il marzo e il maggio dello scorso anno. Il valore del bottino complessivo si aggira sui 300mila euro. Trecentomila mila euro la sola merce trafugata ad Orvieto, con un paio di visite all'Alterego, nel centro storico. Ma i carabinieri che adesso hanno messo in manette la banda attribuiscono agli stessi pluripregiudicati anche cinque furti a tre negozi (Giorgetti, Kikke e Lignini Donna) di Porto Recanati, nelle Marche e altri colpi messi a segno tra Montevarchi, in Toscana, e Pomigliano D'Arco.

 

Su ordinanza di custodia cautelate emessa dalla procura a firma del gip del tribunale di Orvieto sono stati arrestati, in questi giorni: Salvatore Circolo, di 32 anni, Ciro Ricci di 53, Antonio Satta di 39 e Giuseppe Esposito di 20. Tutti napoletani. A loro i militari del nucleo radiomobile di Orvieto, in collaborazione con i colleghi di Porto Recanati, sono giunti grazie a riscontri telefonici e testimoniali, incrociati con alcuni controlli casuali e con il recupero, in occasione di uno dei colpi messi a segno (non quelli di Orvieto), di parte della refurtiva.

 

Non è dato sapere al momento, almeno gli inquirenti non rendono noto, se i negozi finiti nel mirino della banda si avvalessero degli stessi fornitori. I colpi sarebbero stati favoriti, a detta dei militari, dalla conoscenza diretta che i malviventi avrebbero avuto dei negozi stessi. Il modus operandi sarebbe stato pressoché identico in tutti i furti. Spregiudicati colpi con spaccate alle vetrine, messi a segno in costosi negozi di abbigliamento, per giunta con  le stesse vetture (Una Ford e una Skoda) e, neanche nel cuore della notte, ma sul fare del mattino.

 

In diverse occasioni (non ad Orvieto) l'arnese utilizzato per le spaccate sarebbe stato una mazza da baseball da cinque chili, ritrovata, questa dai militari. Tre dei napoletani si trovavano già in carcere, al momento dell'arresto. Sue due di loro pesano svariate condanne definitive. Uno ne ha addirittura 30.

 

 

Pubblicato il: 09/04/2009

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