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NOTIZIE CORSIVI

Cava del Botto. Controricorso e ricorso ad adiuvandum presso il Consiglio di stato nella causa Giori- s.e.c.e.

Da parte delle associazioni WWF Italia, Legambiente-Umbria, Amici della Terra-sezione di Orvieto, associazione APE. Intervento dell'avvocato Fausto Cerulli, incaricato dalle associazioni

Il ricorso muove dalla necessità di dare sostegno alla sentenza del TAR Umbria che ha dinegato l'autorizzazione, concessa dal Comune di Orvieto, all'ampliamento della cava del Botto, riconoscendo le tesi del cittadino orvietano Fausto Giori.

 

Come si ricorderà il 29 agosto dello scorso anno la Sezione Prima del Tribunale Amministrativo Regionale dell'Umbria  accoglieva il ricorso del signor Fausto Giori, residente vicino la cava del Botto, contro l'ampliamento concesso dal Comune di Orvieto in località la Spicca, riconoscendo la necessità di tutela del suo diritto alla salute ed ai diritti economici, nonché al rispetto dei valori paesaggistici ed ambientali della zona, garantiti dalla nostra Costituzione. La stessa sezione del TAR riconosceva inoltre gravi lacune autorizzatorie da parte del Comune di Orvieto e della Regione Umbria, come sottolineato a suo tempo dal Forum Ambiente Orvietano. In ogni caso- sentenzia il TAR Umbria - le autorizzazioni non possono prescindere dalla valutazione delle quantità di inerti da estrarre che - come prevede del resto il PRAE (Piano Regionale delle Attività Estrattive)- dovrebbero essere sempre dimostrate sia per il fabbisogno ordinario che straordinario, cosa che non sarebbe avvenuta nel caso di specie.

 

Il 7 novembre scorso il Consiglio di Stato a cui S.E.C.E., Comune di Orvieto, Regione Umbria, Confindustria umbra, Assocave umbra erano ricorsi, ha dinegato la sospensiva del provvedimento del TAR Umbria, dichiarando che la questione è delicata e che vuole entrare nel merito, rimandando la causa nella udienza convocata per il 5 giugno prossimo.

 

Con la presente costituzione ad adiuvandum le associazioni nazionali WWF Italia, Legambiente, e Amici della Terra e l'associazione APE, nata dalla lotta contro la prevista cava di Benano, controricorrono attraverso l'avvocato Fausto Cerulli  in sostegno del Giori, difeso dall'avv. Paolo Momaroni di Perugia, e della coraggiosa sentenza del TAR Umbria.

 

Il controricorso-illustrato in conferenza stampa dall'avv. Fausto Cerulli- dopo aver sottolineato come " il TAR Umbria abbia voluto dare, coraggiosamente, risalto dirimente alla tutela di valori paesaggistici, ambientali, e di ecosistema rispetto a quelle che sono mere esigenze di profitto della Società appellante, esigenze incredibilmente fatte proprie anche dal Comune di Orvieto, che ben avrebbe dovuto invece far valere il proprio interesse alla salvaguardia dell'ambiente piuttosto che farsi megafono degli interessi di una Società privata che di tale salvaguardia, sotto il proprio profilo di attenzione all'interesse economico, non ha ragione di farsi carico", ricorda come "la Costituzione Italiana prevede come interesse primario la tutela del paesaggio, e che anche quando riconosce la libertà d'intrapresa, si preoccupa di sottolineare che tale libertà trova un limite invalicabile nell'interesse sociale". Il ricorso inoltre "non può non fare proprio il riferimento alla decisione della Corte di Giustizia Europea 2.10.2001, nella quale si configura la tutela dell'ambiente come momento dotato di primazia rispetto agli interessi particolari di natura economica; primazia che porta addirittura a prescindere da un eventuale bilanciamento tra tutela dell'ambiente e della salute ed altri interessi. La Corte di Giustizia, pur in un regime di favore per l'intrapresa individuale e societaria, ha addirittura escluso che si possa mettere in discussione la tutela dell'ambiente e della salute per dare soddisfazione anche parzialmente concorrente ad un interesse economico privato". Il ricorso conclude nel "porre alla attenzione di codesto On. le Consiglio di Stato una delle caratteristiche essenziali e della sentenza imprudentemente impugnata: il monito al rispetto dell'ambiente, del paesaggio e della salute; e la indicazione della prevalenza di questi valori su qualsivoglia interesse privato di natura economica".

 

Pubblicato il: 05/04/2009

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