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Mocio fa dietrofront sulle multe e la Stella non ha tabu sulla vendita della Piave

Sono alcuni degli aspetti più interessanti emersi nell'attesa intervista doppia che i candidati alle primarie hanno concesso ai microfoni di Radio Web Orvieto

di Stefania Tomba

 

ORVIETO - Mocio fa dietrofront sulle multe e la Stella non ha tabu sulla vendita della Piave. Sono alcuni degli aspetti più interessanti emersi nell'attesa intervista doppia che i candidati alle primarie, Stefano Mocio e Loriana Stella hanno concesso ieri pomeriggio ai microfoni di Radio Orvieto Web. A due giorni dalla competizione elettorale, due interviste senza esclusione di colpi.

 

Così se Mocio (arrivato con 20 minuti di ritardo per colpa di impegni istituzionali) ha approfittato per mettere in guardia dai "tanti che parlano di innovazione ma che in realtà non la vogliono", la Stella ha giocato molto in attacco.

 

In primis, come si è arrivati alle primarie? Le ha stabilite il partito, dice Mocio. Ci si sarebbe arrivati dopo mesi di "tentativi falliti di avviare un confronto con l'attuale amministrazione", secondo la Stella. "Ho dovuto - ha detto la Stella - intraprendere il percorso delle primarie".

 

I candidati aspettano entrambi "sereni" - come hanno detto - il verdetto delle urne e entrambi garantiscono anche che in caso di sconfitta sosterranno l'avversario. La Stella è andata oltre, alla luce degli "equivoci" delle ultime settimane. "Resterò nel Pd - ha detto - chiaramente con le mie idee", ha specificato.

 

E poi via, coi temi caldi: dalle multe, al turismo, passando per la caserma Piave e l'ambiente. Proprio sulle multe Mocio accenna un passo indietro. Le sentenze del giudice di pace verranno appellate in tribunale - ha fatto sapere il sindaco - ma se il giudice ordinario confermerà il verdetto, il Comune non ricorrerà alla Cassazione, come annunciato. 

 

Capitolo ambiente. Mocio annuncia che è stato affidata in questi giorni la gestione del servizio di raccolta differenziata (la campagna informtiva partità dopo Pasqua) e avoca a sé il merito di aver tirato una riga col passato con la decisione di non accettare rifiuti da fuori Regione e di "non mantenere in ordine i conti con le emergenze rifiuti": bordata per l'ex sindaco Cimicchi.

 

Anche dell'ex sindaco si è parlato. Se Mocio, infatti, rimprovera alla Stella di portarsi dietro pezzi della vecchia amministrazione, la vicepresidente della Provincia risponde a tono. "Dietro di me, come si dice, c'è innanzitutto una squadra di splendidi ragazzi e tante altre persone (20 all'inizio più di 200 adesso). Stefano Cimicchi ha rappresentato un pezzo di questa città - ha detto la Stella - dove c'eravamo sia io che Mocio e Mocio molto di più visto è stato il suo vicesindaco. Io sono semmai tra le poche persone che non hanno mai rifuggito il confronto aperto e franco, quando era il caso, con Cimicchi".

 

Ma la Stella ha tirato fuori le unghie anche sul casello dicendo di aver incontrato difficoltà con le istituzioni locali e, sul problema degli alloggi, ha girato il coltello nella piaga, ricordando il milione e mezzo di euro del bando regionale per le case popolari perso dall'amministrazione lo scoro anno. 

 

Il rilancio del centro storico? Passerà, per Mocio, attraverso la riqualificazione di caserma ed ex ospedale (3-400 posti di lavoro), con la concessione anche della gestione di palazzo dei Sette e palazzo dei Congressi per il rilancio della cultura e della vocazione congressuale della città. "La caserma - ha detto la Stella - potremmo anche venderla, non sono fissata con la concessione e neanche con paletti restrittivi di natura architettonica o urbanistica. Bisogna renderla più attrattiva. E in piazza Duomo bisogna realizzare un albergo di lusso".

 

 

 

Pubblicato il: 04/04/2009

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